Immagine patti chiari salute
02:17:23
Patti chiari

Mal di salute

Settimanale di inchiesta e informazione sui diritti dei cittadini e dei consumatori A cura di Lorenzo Mammone

  • Bicanale
  • Sottotitoli
  • Lingua dei segni

Mal di salute

L’hanno definita “la stangata d’autunno”. Arriva puntuale, ormai da 30 anni: l'aumento dei premi di cassa malati. Se negli ultimi due anni i rincari sono stati quasi nulli, la tregua sembra essere finita. L’imminente annuncio fa tremare le vene e i polsi: gli aumenti per il 2023 sarebbero fra il 6 e l’8% ma in alcune regioni, come il Ticino, potrebbero arrivare al 10%. Un ulteriore salasso per premi che nel nostro cantone sono già fra i più alti del Paese. Per una famiglia ticinese, infatti, la spesa per la cassa malati è talvolta la maggiore uscita del budget familiare.

C’è qualcosa che nel sistema non funziona: dal 1996, i premi annui sono aumentati del 181%, i salari solo del 27%, e i conti non tornano più. Ma perché questo divario? Anche i costi per la salute aumentano, ma basta questo a spiegare il continuo rincaro sulle spalle degli assicurati? La ragione può essere riassunta banalmente in una considerazione: il nostro sistema sanitario non spinge nessuno a risparmiare. Non risparmiano gli assicurati, che visto che pagano i premi pretendono il massimo; non risparmiano i medici, che fatturano per ogni singola prestazione e scaricano i costi sulle spalle delle cassa malati, e non lo fanno nemmeno le casse, tanto a pagare sono i cittadini di tasca loro e lo stato, attraverso sussidi e aiuti pubblici.

Su un punto non c’è controversia: i costi della salute esplodono. Nel 2021 siamo arrivati a oltre 83 miliardi - erano 30 nel 1992. Il sistema sembra paralizzato da interessi contrapposti: medici di base e specialisti, ospedali e cliniche private, fisioterapisti, laboratori di analisi, case farmaceutiche, ognuno tira l’acqua al suo mulino, la politica fatica a mettere ordine e il conto viene servito ogni autunno agli assicurati.

Patti chiari affronta questo tema con una serata speciale, in collaborazione con le trasmissioni in difesa dei consumatori della Svizzera tedesca e francese. Una serata che vedrà a confronto i protagonisti di questo scottante dossier e denuncerà i limiti del sistema. Il Ticino poi è il cantone meno virtuoso della Svizzera. Troppi medici, troppe strutture di cura, troppi farmaci, troppi macchinari, troppo tutto. E il troppo stroppia e soprattutto si paga a peso d'oro, perché in questo settore non è la domanda che genera l’offerta, ma il contrario. E così, se c’è troppa offerta i costi, invece di diminuire, crescono. Ma chi dovrebbe intervenire? Come? E perché non lo fa?

L’inchiesta di Patti chiari mette a nudo alcuni aspetti meno conosciuti dal grande pubblico e racconta il ruolo delle lobby, che nei consessi politici bloccano ogni tentativo di limitare le spese. Un’inchiesta che ci porta anche nel cantone coi premi più bassi della Svizzera: l’Appenzello interno. Pagano meno della metà dei ticinesi. Ma stanno peggio? La risposta è no! E allora, come fanno? Una serata speciale di Patti chiari che andrà in onda il 30 settembre.

Scopri la serie

Ti potrebbe interessare