La richiesta, prima o poi, arriva puntuale per tutti: sul passaporto, sulla carta di identità o sui documenti ufficiali. A quale sesso appartieni? La risposta per molti è automatica, facile, scontata. Tutto è regolato da un sistema binario. E quando si esce dai binari? Ebbene quella semplice domanda può diventare un dilemma. Ci sono persone che non si identificano né come uomini né come donne o che non si riconoscono nel sesso assegnato alla nascita.
Una condizione delicata, straniante, che comporta una serie inimmaginabile di conseguenze. La più banale? Quale bagno pubblico fa al caso loro? Una terra di mezzo dove anche i diritti si sfumano e che ha spinto Alex, Lou, River, Rosa e Andrea a rivolgersi Patti chiari per raccontare la loro condizione, la loro quotidianità e i loro diritti di persone troppo poco considerate. Le loro testimonianze a volte drammatiche, altre piene di speranza raccontano di bullismo, angosce per il futuro, ma anche di corpi che si trasformano verso l’aspetto desiderato.
E la società come affronta questi cambiamenti? Da una parte ci sono segnali di apertura come la possibilità di modificare facilmente nome e sesso allo stato civile. Dall’altro, odio e discriminazione rimangono realtà quotidiane. Degli esempi? La vittoria di Nemo, artista svizzero dichiaratamente non binario all’Eurovision: un successo che ha generato fiumi di inchiostro e … di insulti. O ancora, le due pagine dedicate all’identità di genere nell’agenda scolastica ticinese che hanno suscitato un acceso dibattito.
Il processo di transizione si sviluppa attraverso diverse fasi, tra cui la terapia ormonale, passaggio cruciale per molti. E allora in fatto di diritti, quanto è possibile accede a questo trattamento in Ticino? E i medici sono preparati? Nel 2022 ben 24 minorenni si sono sottoposte a mastectomia, tra chi grida allo scandalo chiedendo di vietare terapie e chirurgia ai minori e chi è convinto di andare nella giusta direzione.
I numeri aumentano e la società evolve, le strutture invece non riescono a tenere il passo. Ad Alex, ad esempio, ci sono volute una decina di telefonate per trovare una palestra con spogliatoi adatti alle sue esigenze. E non è solo una questione di palestre, la maggior parte dei bagni pubblici si basa sul concetto binario di uomo - donna.
E se provassimo a pensare oltre? Noi l’abbiamo fatto, a Locarno, durante le feste di Natale. Cosa abbiamo immaginato? Lo scoprirete presto!
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