Giorgio Orelli legge e commenta il I canto dell'Inferno. La "Divina Commedia" si apre con la descrizione allegorica di una selva oscura. Attraverso lo smarrimento Dante allude alla corruzione morale della sua epoca che gli aveva fatto perdere la razionalità e la "devozione genuina" verso Dio. Quando
Guido Calgari legge e commenta il XXXIII canto del Paradiso. Il viaggio oltremondano di Dante raggiunge la sua meta. Nella visione di Dio e nell'assunzione finale del poeta all'armonia celeste trovano compimento tutte le tensioni umane, morali, storiche e religiose che hanno ispirato il poema. Il ca
Guido Calgari legge e commenta il XXXII canto del Paradiso. A questo punto Bernardo indica a Dante - ai piedi della Vergine - Eva e, sotto questa, nel terzo ordine dei seggi, Rachele e Beatrice. Sotto di loro, di gradino in gradino, siedono Sara, Rebecca, Giuditta e Ruth. Infine, dal settimo gradino
Guido Calgari legge e commenta il XXXI canto del Paradiso. Dopo che i beati si sono mostrati a Dante in forma di candida rosa il poeta scorge gli Angeli che, cantando la gloria di Dio, appaiono come uno sciame di api in volo: essi hanno il viso color di fiamma, le ali dorate e il resto della figura
Guido Calgari legge e commenta il XXX canto del Paradiso. A poco a poco i nove cori angelici che si volgono intorno al punto divino scompaiono e Dante si volge a Beatrice. La guida annuncia che sono giunti nell'Empireo, cielo di pura luce intellettuale fonte di un amore che è esso stesso fonte di un
Guido Calgari legge e commenta il XXIX canto del Paradiso. Beatrice comincia a spiegare a Dante la creazione degli Angeli, creati da Dio nella sua eternità, ossia fuori del tempo, e nell'Empireo, ossia fuori dello spazio. Con un solo atto Dio creò la pura forma degli Angeli, la materia pura e la for
Guido Calgari legge e commenta il XXVIII canto del Paradiso. Dante scorge negli occhi di Beatrice un punto luminoso e - rivolgendosi verso il cielo - vede lo stesso punto infuso di una luce così abbagliante che lo costringe a distogliere lo sguardo. Vicinissimo al punto, gira rapidissimo un cerchio
Guido Calgari legge e commenta il XXVIII canto del Paradiso. Dante scorge negli occhi di Beatrice un punto luminoso e - rivolgendosi verso il cielo - vede lo stesso punto infuso di una luce così abbagliante che lo costringe a distogliere lo sguardo. Vicinissimo al punto, gira rapidissimo un cerchio
Guido Calgari legge e commenta il XXV canto del Paradiso. Dalla medesima corona da cui era uscito San Pietro esce ora lo spirito di Sant'Jacopo, e Beatrice lo prega affinché esamini Dante intorno alla seconda virtù teologale. Il santo domanda dunque al pellegrino che cosa sia la Speranza, in quale m
Guido Calgari legge e commenta il XXVI canto del Paradiso. Mentre Dante crede di aver perduto la vista il Santo gli chiede quali ragioni lo abbiano spinto ad amare Dio: il poeta risponde che tale amore è nato in lui per gli argomenti filosofici e per l'autorità della Sacra Scrittura. Ma quali altre
Guido Calgari legge e commenta il XXIV canto del Paradiso. Beatrice prega i beati di far cadere nella mente di Dante qualche goccia di quell'acqua che eternamente li disseta. Fiammeggiante di luce, dalla corona più luminosa, esce lo spirito di San Pietro, che esamina Dante sui punti della Fede. Alla
Guido Calgari legge e commenta il XXIII canto del Paradiso. IIl poeta vede un Sole che illumina migliaia di splendori e attraverso cui traspare la figura di Cristo. Primo rapimento estatico di Dante: la sua mente, immensamente dilatata in mezzo alle meraviglie del cielo, non potrà ricordare quello c
Renato Regli legge e commenta il XXII canto del Paradiso. Beatrice spiega a Dante che se egli avesse potuto comprendere le parole appena gridate dai beati già conoscerebbe la vendetta divina, che si offrirà tuttavia al suo sguardo prima della sua morte. Il pellegrino scorge piccoli globi luminosi e
Guido Calgari legge e commenta il XXI canto del Paradiso. Beatrice spiega al poeta che sono ormai giunti nel cielo di Saturno dove si trovano gli spiriti contemplanti. Tantissimi splendori scendono e salgono lungo la scala e uno di essi comincia a parlare. Si tratta di San Pier Damiano che risponde
Guido Calgari legge e commenta il XX canto del Paradiso. Nell'occhio dell'aquila si trovano gli spiriti più eccellenti che formano la sua figura. Dante non comprende come le anime di due pagani, Traiano e Rifeo, si trovino in Paradiso, e l'aquila risponde spiegando che il regno di Dio cede all'amore
Guido Calgari legge e commenta il XIX canto del Paradiso. L'aquila apre le ali e comincia a parlare in prima persona, esprimendo il pensiero dei beati che la compongono, dicendo che l'intelligenza degli uomini non può arrivare a comprendere l'imperscrutabile giustizia divina e deve attenersi alla Sa
Guido Calgari legge e commenta il XVIII canto del Paradiso. Dante si accorge di essere salito al cielo successivo, quello di Giove; e qui, gli spiriti, sfavillanti d'amore, tracciano alcune lettere dell'alfabeto. Alla fine si sono formate trentacinque lettere che costituiscono la frase "Diligite ius
Renato Regli legge e commenta il XVII canto del Paradiso. Dante chiede a Cacciaguida di rivelargli le future vicende della sua vita, e gli risponde dicendo che la conoscenza dell'avvenire gli deriva da Dio: il poeta dovrà partire da Firenze e la colpa dell'esilio sarà attribuita inevitabilmente all'
Renato Regli legge e commenta il XV canto del Paradiso. Dal braccio destro della croce si muove uno degli spiriti luminosi: è Cacciaguida, trisavolo di Dante, e si rivolge a lui con lo stesso affetto con cui Anchise si rivolse a Enea nei Campi Elisi. Cacciaguida - sfogato l'ardore del proprio amore
Renato Regli legge e commenta il XVI canto del Paradiso. Dante rivolge al proprio avo quattro domande: chi furono i suoi antenati, in quale anno nacque, quanto era numerosa ai suoi tempi la popolazione fiorentina, quali erano le famiglie più eminenti. Cacciaguida afferma di essere nato nel 1091, qui