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Scienza e tecnologia

Il santuario Pelagos è una zona protetta del Mar Mediterraneo. È l'habitat di una fauna eccezionale. Sotto il pelo dell'acqua guizzano capodogli, balene, delfini, globicefali, mante... e molti altri animali. Il 10% delle specie marine conosciute vive nel Mediterraneo. Quest'oggi però, si cerca nelle profondità per conoscere la vita di capodogli e balenottere comuni. Ma come si può seguire questi mammiferi nel buio degli abissi? La squadra del WWF, capitanata da Denis Ody, applica una videocamera sul dorso di una balena, perché essa diventi gli occhi della scienza, finalmente capace di guardare giù in fondo al mare. Véronique e François Sarano, invece, aprono le orecchie, per ascoltare le voci trasportate dall'acqua. Squillanti delfini, globicefali chiacchieroni, capodogli schioccanti: ognuna di queste specie ha sviluppato un proprio linguaggio inconfondibile. Quest'oggi, al giardino di Albert, ascoltiamo la voce del mare! Cosa avrà da dirci?
46 min
È simbolo di gioia, vitalità e spensieratezza. Ed è incredibilmente intelligente! Per il suo comportamento sociale e le capacità di apprendimento, il delfino è spesso paragonato a noi esseri umani. Sarà anche per questo motivo che ricercatori e ricercatrici da tutto il mondo da decenni ne studiano i comportamenti, nella speranza di decifrare una volta per tutte i segreti di quest'animale straordinario. In questa nuova puntata del Giardino di Albert, Christian Bernasconi e Cecilia Broggini ci porteranno all'acquario di Genova, dove da oltre vent'anni vengono condotte attività di ricerca sul tursiope, una fra le specie di delfino più comuni del Mediterraneo. Gli studi, che sono apparsi anche su prestigiose riviste scientifiche internazionali come Nature, offrono preziose opportunità di ricerca in un ambiente controllato e consentono di integrare le conoscenze scientifiche sulla fauna marina raccolte in mare aperto. Accanto ai progetti condotti nelle vasche dell'acquario e dedicati in buona parte al linguaggio e al sonno del delfino, da tempo una squadra di ricercatori guidata dal coordinatore scientifico dell'Acquario di Genova Guido Gnone si occupa infatti anche di monitorare e catalogare i delfini che si muovono lungo la fascia costiera ligure, in un progetto denominato "Delfini Metropolitani". Un lavoro quest'ultimo coordinato dalla Fondazione Acquario di Genova e finanziato anche dalla fondazione svizzera Virgina Böger Stiftung. Svizzera che, grazie all'Università di Zurigo, è a sua volta particolarmente presente in quest'ambito: in puntata, faremo una capatina anche a Shark Bay, remota baia dell'Australia Occidentale, dove i ricercatori elvetici studiano gli effetti del cambiamento climatico sulla popolazione locale di delfini.
45 min
Nel nostro viaggio attraverso 4'500 milioni di anni nel passato, cercheremo di scoprire quali sono i processi che si sono verificati sulla Terra fino alla comparsa degli esseri viventi presenti oggi. Siamo l'unico pianeta abitato? O l'universo pullula di vita ovunque? Le ricerche sono in corso. Un giorno, l'astrobiologia troverà le risposte.
55 min
Raccontiamo la storia di una delle scoperte archeologiche più importanti, fatte in Grecia negli ultimi trent'anni. Archeologi dell'università di Losanna, insieme a colleghi greci, hanno individuato, dopo oltre 50 anni di ricerche, il santuario di Artemide ad Amarinthos, uno dei maggiori luoghi di culto dell'antica Grecia. La localizzazione del santuario è rimasta a lungo uno dei grandi enigmi dell'Antichità, fino a quando, negli anni '60, il giovane archeologo neocastellano Denis Knoepfler decide di dedicarsi alla ricerca del tempio perduto. Grazie a una sua geniale intuizione che sposta la possibile localizzazione ben oltre ai limiti fino ad allora esplorati, nel 2017 gli archeologi riescono a identificare il sito a Eretria, sull'isola di Eubea e a svelane la magnificenza, dopo aver smosso tonnellate di terra. Il racconto ripercorre le tappe dell'incredibile epopea dei ricercatori svizzero-ellenici. Un percorso rivelatosi ricco di colpi di scena. La puntata de "il giardino di Albert" è, infine, l'occasione per immergerci nella vita dell'antica Grecia e nell'ambiente mistico del culto di Artemide, la potente dea della caccia e protettrice del mondo selvaggio.
46 min
I cambiamenti climatici generano conseguenze su tutto il territorio. Anche i nostri boschi ne soffrono. Siamo portati a credere che il manto boschivo che ricopre le nostre montagne e le nostre colline sia qualcosa di tenace e immutabile. E invece i periodi siccitosi e le ondate di calore che hanno investito negli ultimi anni la Svizzera italiana lo hanno messo a dura prova. Dapprima molti boschi hanno mostrato anzitempo colorazioni autunnali, poi le foglie sono cadute e le primavere seguenti si sono potuti notare molti rami rinsecchiti e addirittura alberi interi morti. In questa fase di cambiamento estremo è urgente pensare al bosco di domani. Perché da noi i boschi non offrono solo bellezza e svago, ma anche refrigerio, acqua potabile, risorse energetiche e protezione da frane e da valanghe. In questo scenario estremamente mutevole gioca un ruolo importantissimo il Vivaio forestale cantonale. Nato nel 1960 a Lattecaldo, all’imbocco della Valle di Muggio, produce piante forestali di provenienza autoctona, messe poi a dimora definitiva in interventi forestali, rinaturazioni e applicazioni di ingegneria naturalistica. Cecilia Broggini e Christian Bernasconi ci guidano alla sua scoperta in compagnia del capo azienda Giona Mercolli. E non disdegnano di rimboccarsi le maniche per illustrarci i compiti di questa struttura che deve costantemente rinnovarsi e che ora deve anche aiutare i boschi a contrastare i cambiamenti climatici. Parallelamente al Vivaio forestale cantonale i nostri conduttori ci propongono la scoperta della viticoltura del futuro in Piemonte, una delle regioni italiane dove il territorio è stato letteralmente trasformato dall’enorme estensione dei vigneti. Tanto verde, tanta natura in questa puntata, completata dal racconto del progetto di recupero dell’attività agropastorale sui bellissimi monti del Pizzo Leone, una scoscesa cima del locarnese. Mentre a salutarci, questa volta, è il cervo, protagonista di un episodio della serie “un giorno da animale”. 
45 min
Oggi più del 55% della popolazione mondiale vive nelle città. Le aree urbane si stanno espandendo velocemente a discapito del suolo naturale e il cemento e l'asfalto la fanno da padroni. Con i cambiamenti climatici che si manifestano in maniera incisiva proprio nelle città, è sempre più importante poter contare sul verde urbano, spazi di natura e biodiversità che secondo la nostra ospite, l'architetto Felicia Lamanuzzi, non devono solo essere elementi decorativi, ma rappresentare vere e proprie infrastrutture urbane con funzioni che spaziano dalla mitigazione degli effetti del clima all'incentivazione dell'interazione sociale fra le persone. La nostra ospite illustrerà un progetto di nuovo approccio al verde urbano: "Vivai diffusi". Una modalità per inserire gradualmente aree verdi nel tessuto urbano che sta fiorendo in alcune località della Svizzera italiana. Un altro modo, molto più energico, di portare il verde in città è quello di letteralmente spaccare il cemento e l'asfalto per liberare superfici in favore di natura e biodiversità, ma anche per migliorare la regolazione termica dell'ambiente cittadino e per gestire in maniera oculata il deflusso delle acque. Tutto ciò è illustrato nel servizio dedicato alle due "spacca-asfalto" che operano nella regione di Zurigo, ma non solo: Bettina Walch e Isabella Sedivy. Gli altri contributi filmati della puntata illustreranno due animali dalle abitudini diametralmente opposte. Infatti, non usciremo dall'ambito urbano, vivendo una giornata in compagnia del riccio, frequentatore di orti e giardini. Mentre voleremo in alto, molto in alto, in compagnia di uno degli uccelli più maestosi delle nostre Alpi: il gipeto. Scopriremo quest'avvoltoio seguendo l'ornitologo David Jenni che fu uno degli artefici della sua reintroduzione sulle Alpi. Da ultimo, la puntata comprenderà anche uno sguardo ai nostri migliori amici: i cani, che ci aiutano in innumerevoli ambiti della nostra vita, grazie alle potenzialità incredibili del loro olfatto. Buona visione.
45 min
Nel mondo ci sono tre miliardi di utenti di smartphone, che trascorrono sempre più tempo chini sull'apparecchietto: una media di 3 ore e 45 minuti al giorno trascorsi su applicazioni come WhatsApp, TikTok, Instagram, Facebook, LinkedIn o Tinder. Ma perché le consultiamo in modo così compulsivo? Perché è così difficile resistere alle continue notifiche di WhatsApp? Qual è il vero ruolo del "Mi piace" su Facebook? Quali sono i rischi per la salute mentale associati a Instagram, in particolare per i giovani adulti? E quale impatto ha questo crescente utilizzo sullo sviluppo del nostro cervello? In laboratori di mezzo mondo, ricercatori specializzati in neuroscienze e psicologia stanno conducendo studi e esperimenti per comprendere l'influenza delle reti sociali sul nostro comportamento. Una cosa è chiara: dietro l'uso compulsivo delle reti sociali si nasconde una molecola che è diventata una star del mondo tecnologico - la dopamina, un ormai celebre neurotrasmettitore che svolge un ruolo chiave nell'apprendimento di nuovi comportamenti, ma anche nelle dipendenze. Una molecola essenziale che agisce all'interno del sistema di ricompensa del cervello, ma che ora viene messa in cortocircuito dai like, dai cuoricini e, in genere, dalle notifiche di tutte le nostre app. Volete saperne di più? Il giardino di Albert vi propone un documentario scientifico divertente e un po' pop che esamina con umorismo il modo in cui usiamo e ci comportiamo con le app. Benvenuti nel mondo della dopamina: per capire come i cosiddetti social sono progettati per creare dipendenza.
45 min
Cervi, caprioli e cinghiali compaiono improvvisamente sulla strada, rospi vagano sull'asfalto e finiscono schiacciati dalle auto, insetti si spiaccicano sui parabrezza. Molte specie animali attraversano le nostre strade lungo le loro rotte migratorie, causando spesso collisioni mortali per loro, ma a volte anche per conducenti e passeggeri: nella sola Germania, migliaia di persone rimangono ferite ogni anno, e fino a venti automobilisti perdono la vita a causa di incidenti con animali selvatici. In Svizzera ogni anno più di 100 persone rimangono ferite in incidenti che coinvolgono la fauna selvatica e sono decine i milioni di franchi di danno provocati da questi incidenti. La nostra rete stradale, in continua espansione, minaccia la sopravvivenza della fauna selvatica. Perché le vie di comunicazione non solo uccidono, ma tagliano e isolano gli habitat degli animali - e questo isolamento può causare un impoverimento genetico. Esistono soluzioni a questi problemi? Pianificatori stradali e ambientalisti cercano in tutti i modi di ridurre al minimo le vittime (animali e umane) e si sforzano di riconnettere gli habitat disgiunti, creando "cavalcavia verdi" e tunnel per rospi, ma anche ponti speciali per pipistrelli, passerelle per lontre, e radar per ungulati. Per la prima volta, questo documentario naturalistico mostra i successi e i fallimenti di varie misure ideate per garantire che gli animali selvatici possano attraversare le strade in sicurezza. Videotrappole e mesi di paziente osservazione rivelano sorprendenti immagini del comportamento degli animali selvatici sui nastri d'asfalto. Divertente ed emozionante, questa puntata del giardino di Albert illustra un problema nascosto e spesso negletto del nostro ambiente.
45 min
Fausto Casi è un collezionista, ex professore di elettrotecnica, che ha abbandonato l'insegnamento negli anni '70 per dedicarsi alla sua passione: le radio d'epoca. Luca Cableri è un appassionato di scienza, che dopo aver lavorato nel mondo delle aste, ha realizzato il suo sogno: creare una galleria di moderne mirabilia - una Wunderkammer - da proporre a collezionisti o facoltosi acquirenti. Trinity è lo scheletro di un Tyrannosaurus Rex che è andato all'asta, per la prima volta al mondo, a Zurigo nell'aprile del 2023. Sono tre storie che vi racconteremo nella nuova puntata del giardino di Albert, una puntata dedicata alla divulgazione scientifica, al ruolo dei musei e al collezionismo. Insieme a Cecilia Broggini e Christian Bernasconi, vi porteremo tra i corridoi del Museo di Storia Naturale di Milano, dove, lo scorso dicembre, è stata inaugurata "La sala dell'uomo", la nuova esposizione permanente che è stata concepita come un ambiente immersivo in cui cogliere gli elementi dell'evoluzione dell'uomo a partire da circa sei milioni di anni fa. Un'occasione, per noi, per capire come i musei siano chiamati a stare al passo con i tempi, con la ricerca e con nuovi pubblici.
46 min
L'Isola di Pasqua, al largo della costa del Cile, è una delle più isolate della Terra - eppure i suoi abitanti, i Rapa Nui, hanno lasciato un patrimonio eccezionale: abitazioni, altari cerimoniali, e soprattutto quasi 900 moai, le celeberrime statue giganti alte fino a cinque metri e sparse in tutta l'isola. Costruite presumibilmente tra il XIII e il XVII secolo, sono state scolpite in blocchi di tufo, una roccia tenera e friabile estratta dal vulcano Rano Raraku. Venivano poi posizionate sopra un ahu, una piattaforma fatta di basalto che fungeva da altare. Come hanno fatto i Rapa Nui a scolpire il basalto, una roccia vulcanica dura, con i limitati strumenti di cui disponevano all'epoca? E come hanno fatto a tagliare, modellare e trasportare i loro giganti di pietra che pesavano diverse tonnellate? Le risposte in questo affascinante documentario del giardino di Albert, che presenta anche altri aspetti della sorprendente società Rapa Nui, come le tecniche escogitate per coltivare i campi raccogliendo l'acqua con la roccia, le loro abitazioni più prestigiose, e addirittura un sito idraulico scoperto solo di recente e il cui significato rimane sconosciuto. Un avvincente viaggio nel mondo dei Rapa Nui, per scoprire il genio di questi antichi costruttori del Pacifico.
46 min