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Storia

Storia del traffico di droga
53 min
Seconda parte
47 min
Prima parte
46 min
Storia del traffico di droga
53 min
Storia del traffico di droga
53 min
I segreti dell’Operazione Overlord Il 6 giugno di 80 anni fa lo sbarco in Normandia segna l’inizio dell’invasione Alleata in Europa: sarà una lunga e sanguinosa battaglia. La manovra, parte della più ampia Operazione Overlord, mira ad accelerare la caduta del Terzo Reich con uno spiegamento di forze mai visto. I posteri ci hanno consegnato l’immagine di un’impresa eroica: grazie all’intesa anglo-americana e all’incrollabile dedizione delle loro truppe, in nome della libertà e della democrazia, il D-Day viene ricordato come una vittoria clamorosa. Eppure, i tanti disaccordi, la pianificazione frettolosa, molti problemi logistici e l’impreparazione dei soldati hanno messo a repentaglio l’intera operazione, che ha rischiato di fallire ancora prima di cominciare. L’intesa tra gli Alleati giunge dopo mesi di discussioni, nel novembre del 1943. Nulla trapela sul disappunto di Churchill, che fino all’ultimo ha sostenuto il progetto di uno sbarco nei Balcani. Si è perso tempo prezioso: restano solo sei mesi per preparare l’Operazione Overlord. E c’è ancora tutto da fare: dal piano di battaglia, all’addestramento di centinaia di migliaia di soldati, fino alle migliaia di mezzi e attrezzature ancora da costruire. Nel maggio del 1944 l’operazione è rinviata di un mese, mentre la motivazione delle truppe non fa ben sperare. Tuttavia, il 6 giugno 1944, 130’000 soldati sbarcano sulle spiagge della Normandia. Le prime fasi si svolgono senza troppe perdite, ma è a Omaha Beach che avviene la catastrofe, sotto il fuoco nemico. Le settimane successive non sono meno drammatiche: l’avanzata alleata rallenta ed è a fatica che gli americani conquisteranno Cherbourg, mentre gli inglesi lasceranno Caen nella desolazione. Anche le condizioni metereologiche sono avverse e i soldati, senza rifornimenti, perdono le speranze e la ragione. Le truppe si macchiano di furti e violenze ai danni della popolazione locale. È un’immagine di caos e devastazione, ben lontana dal mito che proporrà Hollywood più tardi. Poi, ad Avranches, la svolta, dopo due mesi di aspri combattimenti. Gli alleati possono finalmente marciare su Parigi, che sarà liberata il 25 agosto del 1944. La guerra, purtroppo, non è ancora finita. Ma è una vittoria ottenuta a caro prezzo, che cambierà il corso della storia: ci penserà il cinema a tralasciare le lacune e a esaltare l’intervento statunitense, celebrando, con decine di pellicole, un evento destinato a segnare profondamente l’immaginario collettivo. Il documentario ripercorre quei lunghissimi giorni, volgendo lo sguardo ai retroscena della più imponente operazione bellica della storia.
52 min
Quando i dinosauri valgono oro
54 min
Sophie Scholl, Erika von Brockdorff, Hilde Coppi, Libertas Schulze-Boysen, Costanze Hallgarten, Ruth Andreas-Friedrich, sono alcune delle donne che militarono in seno alla Resistenza tedesca tra il 1939 e il 1945. Alcune delle tante la cui maggioranza, purtroppo, è ancora sconosciuta. Attiviste che animarono gruppi ed organizzazioni attive nella lotta contro il Terzo Reich e nell’aiuto agli ebrei perseguitati dal nazismo. Appartenenti ad ogni ceto sociale, mosse da spirito di giustizia, accomunate dal desiderio di liberarsi del giogo della dittatura del Führer, hanno pagato con la vita la loro adesione ai valori e agli ideali della Resistenza. Tra queste, Sophie Scholl, studentessa e icona del gruppo “Rosa Bianca” giustiziata con il fratello ad appena 21 anni, oppure la nobildonna Erika von Brockdorff, figura di spicco dell’organizzazione “Orchestra rossa”, dapprima condannata al carcere e poi a morte dallo stesso Hitler. In apparenza cittadine modello, madri e spose insospettabili, durante la guerra non esitarono a trafugare documenti confidenziali, a stampare e diffondere volantini, a nascondere ed aiutare gli ebrei, ad organizzare gruppi clandestini mentre gli uomini erano impegnati al fronte. Ignorate a lungo dalla storia, nonostante si stimi che con il loro coraggio abbiano salvato 5’000 ebrei nella sola Berlino, il loro ruolo è stato fondamentale. Una decisione sofferta, la loro: aderire alla Resistenza significava tradire il proprio paese, mettere in pericolo la vita dei propri cari, soprattutto dei propri figli, rischiare il carcere, la condanna a morte, la deportazione. Il documentario sulle donne attive nella Resistenza nella Germania hitleriana non solo omaggia quelle la cui storia è riemersa dall’oblio, ma tutte coloro di cui è andata persa la memoria e che ancora aspettano che il loro eroismo venga riconosciuto al più presto.
53 min
Gli annali riportano per convenzione la data del 28 ottobre 1922 come il fatidico giorno della marcia su Roma. Un’operazione paramilitare che che porta alla nomina di Benito Mussolini, il capo del Partito Nazionale Fascita, il Duce, alla carica di Primo ministro e all’inizio di 20 anni di regime totalitario. Le circostanze che sono all’origine di questo evento chiave della storia contemporanea europea e mondiale hanno ancora dei contorni vaghi e ambigui. Un secolo dopo, molte domande sono ancora senza risposte e il dibattito tra gli studiosi è più che mai aperto. Cosa ha portato alla marcia su Roma? Quali sono state le sue conseguenze? Perché le forze dell’ordine e la classe politica sono rimaste tanto passive di fronte alla crescita del fascismo? Il documentario offre una nuova analisi dell’atto simbolico della nascita della nazione fascista italiana. L’operazione marcia su Roma: sogno di grandezza, desiderio di riforma o sinistro piano di conquista del potere?
51 min
Dopo la morte del padre, avvenuta il 20 ottobre 2011, Saïf Al-Islam Gheddafi, secondogenito dell’ex leader libico Muammar Gheddafi, viene catturato dai ribelli di Zintan e condannato a morte da una corte di Tripoli. Scarcerato sei anni più tardi dalla milizia, Saïf Al-Islam - la “Spada dell’Islam” in arabo - scompare di nuovo. Fino al 30 luglio 2021, quando dalle colonne del New York Times annuncia il suo ritorno in politica. Alcune settimane dopo, a Parigi si terrà la Conferenza internazionale sulla Libia, co-presieduta da Francia, Italia, Germania e Nazioni Unite. Vi partecipano gli Stati Uniti, la Russia e tutti i paesi potenti della regione. Nessuno osa menzionare Saïf Al-Islam Gheddafi. Eppure la sua candidatura ha sconvolto le elezioni libiche, che sono state rinviate e poi annullate. Tale sarebbe la portata del ritorno di un Gheddafi sulla scena politica mondiale. Quale ruolo potrebbe davvero svolgere e quale minaccia rappresenta per i suoi nemici? Come ha fatto a sopravvivere e a garantire la propria sicurezza per dieci anni? E che fine ha fatto il denaro libico?
52 min