È stato il vero e proprio leader culturale della prima metà del nostro Novecento, un leader indiscusso e solitario. Poi si è imposta la modernità. A oltre cinquant’anni dalla morte è ancora disagevole parlare di Francesco Chiesa (1871-1073), poeta e narratore che ha avuto il grande merito di fissare l’italianità nel dibattito culturale svizzero, ma il cui valore letterario è stato sempre più marginalizzato a partire dal secondo dopoguerra. Tuttavia, da un quindicennio circa, alcune opere dello scrittore di Sagno sono state riproposte in edizione critica. L’ultima, quella uscita originariamente nel 1971 dall’editore Scheiwiller – Chiesa era ormai centenario: i “Sonetti di San Silvestro”, che Ariele Morinini ha pubblicato con l’interessantissimo carteggio tra Chiesa e l’editore milanese (Edizioni dello Stato del Cantone Ticino). E sarà proprio Ariele Morinini il primo ospite di questa nuova puntata di Alice. Che renderà omaggio, nella settimana del Giorno della Memoria, grazie a Flavia Foradini, anche alla figura e all’opera dello scrittore e giornalista austrico Martin Pollack, venuto a mancare all’età di ottant’anni il 17 gennaio scorso. Pollack, che nei suoi libri ha raccontato il cuore della Mitteleuropa cancellato per sempre dalla furia nazista, lui che a sua insaputa era figlio del comandante della Gestapo di Linz – la vicenda è narrata nello splendido Il morto nel bunker. Inchiesta su mio padre (Keller). Naturalmente, in conclusione di puntata non mancherà la recensione di “Mirador”: questa settimana con Djarah Kan che ci inviterà alla lettura di Ipnocrazia. Trump, Musk e la nuova architettura della realtà di Jianwei Xun, edito in Italia da Tlon nella traduzione di Andrea Colamedici.
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