Lil Miquela è una modella di ventun anni. Vive a Los Angeles, ama i viaggi, la moda e la musica pop, porta una frangetta molto corta e ha molte lentiggini. Prada, Calvin Klein, Samsung l’hanno scelta come loro testimonial. Dal 2016 è attiva sui maggiori social network, Instagram, TikTok, Twitch. È molto impegnata politicamente, i suoi profili social portano l’hashtag #BlackLivesMatter. Per ogni post su Instagram fattura oltre diecimila dollari e nel 2018 il «Time» l’ha inclusa tra le venticinque persone più influenti su internet, insieme a Donald Trump e Rihanna. C’è però un particolare: sul suo profilo ufficiale di TikTok, si legge: «Sei umana?» «No, sono un robot»; «Sei reale?» «Sí». Spunto per questa conversazione dedicata al nostro rapporto con le vite virtuali e i corpi digitali è un saggio appena uscito per Einaudi, dal titolo “Virtual influencer. Il tempo delle vite digitali.” Lo ha scritto Davide Sisto, filosofo e docente universitario. Con lui avremo anche Loredana Cirillo, docente, psicologa e psicoterapeuta, da poco in libreria con un saggio dal titolo Soffrire di adolescenza. Il dolore muto di una generazione (Raffaello Cortina).
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703908