Il concetto di “selvatico” trascende la semplice definizione di ciò che è naturale e incontrollabile. Esso è un luogo liminale, una sorta di soglia tra due mondi: quello della natura incontaminata e quello della cultura umana. Questo spazio intermedio è caratterizzato da una complessità e da una dinamicità che lo rendono particolarmente affascinante e ricco di significati.
Il selvatico è il luogo dove natura e cultura si incontrano e si scontrano. È un territorio in cui le leggi della natura coesistono con le impronte dell’attività umana, creando un mosaico di segni e tracce che sfumano l’uno nell’altro. Il selvatico è spesso associato al caos, all’imprevedibilità e all’insidia. Nella storia delle diverse culture, il selvatico è stato spesso considerato un luogo sacro, abitato da spiriti e divinità. Allo stesso tempo, è stato anche visto come un luogo pericoloso e profano, da cui allontanarsi.
Il nostro rapporto col selvatico è anche un rapporto emotivo e che può generare emozioni forti e contrastanti. Come nel caso dell’orso. Andreas Pichler, regista di Bolzano, ha firmato il documentario Pericolosamente vicini. Vivere con gli orsi, vincitore del Prix Italia, e col quale ritrae lo shock seguito alla morte di un giovane che veniva ucciso mentre faceva jogging dall’orsa JJ4, “figlia” di quel progetto di ripopolamento ursino avviato nella Regione negli anni ‘90.
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