Tutte le religioni, sia quelle con miliardi di credenti e millenni di storia, sia quelle nate da pochi anni e che coinvolgono qualche migliaio di persone, rispondono a un bisogno fondamentale dell’essere umano: quello di dare un senso alla propria vita che vada oltre la vita stessa.
Le risposte che le religioni forniscono possono essere le più varie e fantasiose, ma quel bisogno rimane un anelito fondamentale, costantemente in evoluzione.
E il fatto che la stragrande maggioranza di coloro che si definiscono credenti, oggi sulla terra, rivolga la sua fede a sistemi religiosi di matrice abramitica basati sul concetto di un dio unico e di un’unica verità, nulla toglie al valore intrinseco che possono avere religioni che si collochino al di fuori di questa narrazione.
Sia quando si tratta di religioni antichissime, come lo Zoroastrismo o i culti pagani dell’antica Roma, sia quando parliamo di religioni appena nate (e più simili a provocazioni che a religioni) come il Pastafarianesimo o il Culto della Forza Jedi, l’approccio dell’essere umano al “sacro” merita attenzione, qualunque sia la forma in cui si manifesta. Nella puntata di oggi parliamo di una delle religioni più antiche ancora esistenti: lo Zoroastrismo. Con Antonio Panaino, professore ordinario all’Università di Bologna, specialista di filologia, linguistica e storia politico-religiosa dell’Iran preislamico.
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