La prestigiosa cittadella universitaria di Cambridge non vanta solamente il merito di aver formato molti dei più illustri pensatori, scienziati e dirigenti inglesi, fra cui 6 primi ministri e 34 Premi Nobel… ma ha anche il primato di aver sfornato il più alto e il più pericoloso numero di traditori della Corona. Fra i più recenti: i cosiddetti Cambridge five, un quintetto di studenti dell’alta borghesia britannica che – usciti da Cambridge negli anni Trenta – divennero agenti segreti doppiogiochisti, al servizio dell’Unione Sovietica. Una storia controversa per la lentezza con cui i servizi britannici si attivarono per smascherarli, forse a causa dell’imbarazzo o di una sorta di “omertà di classe”, che permetterà a tre di loro – fra cui Kim Philby, il più famoso e compromettente – a fuggire in Russia. A ricostruire la loro storia il libro-indagine “Le spie di Stalin. I ragazzi di Cambridge che cambiarono la storia” (Neri Pozza, 2024) del giornalista e scrittore Giorgio Ferrari.
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