Grazie alla sezione del festival “Open Doors”, lanciata nel 2003 in collaborazione con la Direzione dello Sviluppo e della Cooperazione del Dipartimento Federale degli Affari Esteri, da oltre 20 anni qui a Locarno riescono a trovare spazio artisti che provengono da paesi in cui realizzare film è complicato, per assenza di sostegno e di mezzi. E di questa sezione parliamo oggi, attraverso alcune delle proposte in programma. “Dragon Dilatation” è invece il titolo del nuovo film del regista francese Bertrand Mandico che ha portato a Locarno, fuori concorso, un dittico che gioca tra cinema e teatro. Mandico apre una finestra sul tema del martirio, immergendo lo spettatore in uno scenario doppio dal sapore onirico.
Ascoltiamo le parole di Marco Tullio Giordana, a Locarno fuori concorso con “La Vita Accanto”, mentre per le nostre recensioni è il turno di “Fogo do vento” di Marta Mateus e “Qing Chun (Ku) [Youth (Hard Times)] di Wang Bing.
Scopri la serie