Da pochi giorni è uscito un saggio che “decostruisce” l’aura di oggettività delle statistiche, spiegandoci come e perché i dati non sono neutrali. Ma ci dice anche qualcosa in più: che i dati, se interrogati con le domande scorrette o se catturati in modo sbagliato, creano discriminazione. S’intitola Quando i dati discriminano e lo pubblica la casa editrice Il Margine, ed è il terzo libro di quella che potremmo forse chiamare “la trilogia dei dati” di Donata Columbro, docente di Data Storytelling all’USI di Lugano e come giornalista collabora, fra gli altri, con La Stampa, Internazionale e L’Indiscreto.
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