Secondo un sondaggio di Nature il 75% dei ricercatori negli USA vorrebbe abbandonare il Paese. Europa e Canada le mete più ambite. Dal giorno del suo insediamento a gennaio 2025, il presidente americano Donald Trump e la sua squadra hanno tagliato fondi per miliardi di dollari alle università e alle agenzie scientifiche statunitensi. Misure che forse stanno spingendo il personale accademico a correre ai ripari, ripensando le proprie prospettive di carriera. Dei 1’650 partecipanti al sondaggio, circa i tre quarti dichiarano di valutare un trasferimento. Un censimento che, pur non garantendo una rappresentatività dell’insieme della comunità scientifica, è indicatore di una preoccupazione diffusa fra ricercatori e ricercatrici statunitensi, e a dimostrare una più ferma volontà di espatriare sono i ricercatori a inizio carriera. Per parlarne abbiamo avuto ospiti la profesoressa emerita di storia e già direttrice dell’Istituto Europeo, Victoria de Grazia e il collega giornalista Davide Mamone, che lavora da NY per il FT Specialist
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