Colpo di scena

Non più andrai farfallone amoroso

radiodramma originale in 10 puntate

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Tags: Prosa, Lorenzo Da Ponte, colpo di scena





“Chi non conosce Lorenzo Da Ponte, librettista di tre capolavori mozartiani? E tuttavia, c’è molto altro da raccontare su di lui. Uomo inquieto e costituzionalmente refrattario a ogni regola, la sua vita è stata una lunga fuga: da Venezia, da Gorizia, da Vienna dove c’era stato il magico incontro con Mozart, da Londra dove si era trasformato in editore ed era stato sopraffatto dai debiti. L’America è il suo ultimo approdo, trentatré anni, quasi un’intera vita: commerciante, droghiere, nuovamente editore, impresario del primo teatro d’opera costruito a New York, e soprattutto divulgatore della lingua e della letteratura italiana negli Stati Uniti. Da libertino, come Casanova, trasformato in imprenditore, da cortigiano a operatore culturale nella “libera” America. Da qui, nella sua abitazione di New York, fra il 1825 e il 1838, anno della morte, lo ascoltiamo nella sua veste di accorto, furbo, ardito imprenditore, non senza qualche nostalgico ricordo per la vecchia Europa dove, giovane, aveva intensamente vissuto la sua stagione di poeta.” Le note d’autore di Eduardo Rescigno ad introdurre la messa in onda da lunedì 11 a venerdì 22 maggio 2009 del radiodramma originale in 10 puntate “Non più andrai farfallone amoroso” con la regia di Silvano Piccardi.
“Sempre in contrasti con te si sta” dice Uberto a Serpina ne La serva padrona di Pergolesi.
E “sempre in contrasti” visse Lorenzo Da Ponte: a Venezia, a Vienna, a Londra e... a New York, dove lo troviamo noi, ormai vecchio (ma mai domo!), nel 1825. E dove lo raggiunse in quegli anni, il patriottico musicista Piero Maroncelli, dopo aver scontato dodici anni di carcere duro allo Spielberg. Un incontro “a contrasto” anche questo, perché Da Ponte non poteva capire il nazionalismo eroico del carbonaro Maroncelli: il mondo del poeta era il mondo degli artisti senza patria, della grande Europa in cui la lingua e il melodramma italiano erano di casa ovunque e dove lo spirito cosmopolita settecentesco dominava tra gli uomini di ingegno. Maroncelli invece, era un uomo del Risorgimento, un uomo “nuovo”...
Paradossale che la mentalità “conservatrice” di Da Ponte risulti oggi, ai nostri occhi, più “moderna” del fervore nazionalista di Maroncelli!
Dello sceneggiato di Rescigno Dove vai farfallone amoroso, è innanzitutto questo gioco di contrasti e di paradossi (anche attraverso episodi della vita dell’artista evocati con significativi flashback) la chiave di lettura del personaggio e della storia che più mi è parso giusto sottolineare. E la forte tensione poetica che pervade la descrizione degli ultimi anni della sua vita e della sua inesausta creatività, che, seppure ultra-ottuagenario, lo spinse a realizzare la costruzione di un teatro d’opera a New York. Teatro che, nella nostra finzione, ha la sventura di vedere distrutto da un incendio, mentre lui, agonizzante, osserva da lontano lo “splendido tramonto”...
Gli dà voce e spirito un grande attore e appassionato studioso di Da Ponte: Mario Maranzana, che ne condivide (anche nella parlata che evoca la radice veneta del poeta) il continuo monologo interiore, sospeso tra nostalgia e amarezza, nonché gli improvvisi e geniali impulsi all’azione, con un mimetismo e una adesione totali.
Quello che mi premeva è che ne risultasse un’opera “buffa e tragica al contempo”, proprio come “buffo e tragico al contempo” Mozart volle che fosse il capolavoro assoluto creato con Da Ponte: il Don Giovanni.

Silvano Piccardi

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