Scrivere per il cassetto della scrivania, in modo tale che non venga pubblicato, ma anche che non ci sia alcun motivo per essere arrestati. Era questo il realistico motto dei più indisciplinati, prolifici, creativi e dunque pericolosi autori di fantascienza della Russia sovietica: i fratelli Arkadij e Boris Strugackij. Esce per la prima volta in italiano, a 53 anni dalla sua stesura, uno dei loro romanzi più interessanti: "L’Isola Abitata" (Carbonio Editore). Di questo come delle altre opere dei due fratelli, della loro scrittura e del loro complicato rapporto con l’autorità, parliamo con la traduttrice. La slavista e scrittrice Valentina Parisi.
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