DOMENICA IN SCENA
Domenica 17 luglio 2016 alle 17:35
di Flavio Stroppini, autore e regista
Con Claudio Moneta, Matteo Carassini, Davide Garbolino, Jasmine Mattei, Luca Maciacchini e con Riccardo Ruggeri
Musiche originali composte ed eseguite da Andrea Manzoni
Registrazione ed editing voci in olofonia Yuri Ruspini
Registrazione musiche e sound design Gabriele Kamm
Produzione Francesca Giorzi (RSI 2016)
REGISTRAZIONE 3D
DA ASCOLTARE CON DELLE CUFFIE STEREOFONICHE CHE SIANO ALLACCIATE ALL’IMPIANTO DI CASA O AL TELEFONINO POCO IMPORTA L’EFFETTO È ASSICURATO
Dada, 14 luglio 1916
Domenica in scena 17.07.2016, 19:35
Contenuto audio
Da anni il Settore Prosa di Rete Due utilizza il sistema di registrazione binaurale: ascoltando i risultati con delle cuffie stereofoniche si ha la possibilità di immergersi nel mondo dell’audio 3D. Quest’estate ci saranno due appuntamenti particolarmente acustici con l’omaggio al centenario del dadaismo e Olimpicamente una serie di racconti dedicati all’avvenimento sportivo dell’estate (in onda dal 5 al 19 agosto).
Dada, 14 luglio 1916 – Omaggio al centenario del dadaismo di Flavio Stroppini, presentato in anteprima al Festival Territori di Bellinzona e trasmesso domenica 17 luglio alle 17:35, è un radiodramma, scritto, interpretato e sonorizzato appositamente per l’ascolto in cuffia.
"Dada è una nuova tendenza artistica". Così recitò Hugo Ball durante la prima serata pubblica che si svolse a Zurigo il 14 luglio 1916 nel piccolo Cabaret Voltaire dove si radunarono in molti per assistere alle particolari performance dadaiste. Sembra che ci fosse pure James Joyce ed è molto probabile l’arrivo di Lenin. Il rivoluzionario russo abitava a pochi metri e da settimane si lamentava del rumore proveniente dal locale.
Questa è la storia: un incontro fuori dal comune tra personaggi fuori dal comune. Poi c’è qualcos’altro … il nome; ci sono diverse spiegazioni per la sua origine. Dada viene dal dizionario. Terribilmente semplice. In francese significa “cavallo di battaglia”; in tedesco “addio”, “scendimi di dosso”, “vediamoci qualche volta”; in rumeno “si, infatti, hai ragione, è così”. Ne abbiamo scelta una particolare, che però potrebbe anche essere quella reale, come reali sono le parole che vengono pronunciate dai protagonisti: Tristan Tzara (Claudio Moneta), Lenin (Matteo Carassini), Jean Arp (Davide Garbolino), Sophie Taeuber (Jasmine Mattei), James Joyce (Luca Maciacchini), e Hugo Ball (Riccardo Ruggeri) accompagnati dal pianista-compositore Andrea Manzoni.