Strumento dalla struttura semplice, la müsa è composta da una canna della melodia e un solo bordone – questa cornamusa del Nord d’Italia non suonava da sola ma accompagnava il piffero, oboe popolare ad ancia doppia tipico della zona montagnosa a cavallo tra le province di Pavia, Piacenza, Genova e Alessandria. Scomparso intorno alla metà del Novecento, lo strumento è stato definitivamente soppiantato dalla fisarmonica.
Riscoperta alla fine degli anni Settanta e rimessa in funzione nel decennio successivo da alcuni gruppi del folk revival italiano, la müsa viene oggi riutilizzata da alcuni suonatori – fra i quali Daniele Bicego, che ne è anche costruttore – al fine di riproporre il repertorio di musiche da ballo e rituali legate al piffero. Una sfida difficile da intraprendere poiché non esiste documentazione sonora dei suonatori del passato; la ricostruzione delle parti musicali, suonate un tempo dall’aerofono a sacco, ha dovuto basarsi unicamente sulle testimonianze orali e sul ruolo assunto successivamente dalla fisarmonica.
Grand Bazaar ospita Daniele Bicego che è l’autore del libro Cantami, o müsa, pubblicato da AcB.
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703918