Rosetta, Rosina e…Amalia: pioniere tra le stelle
Il giardino di Albert 24.01.2015, 19:00
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Dopo dieci anni di viaggio e più di sei miliardi e mezzo di chilometri macinati nello spazio, la sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea, raggiunta lo scorso agosto la cometa Churyumov-Gerasimenko, ha compiuto qualcosa che mai prima d’ora era stato fatto: far posare un veicolo spaziale creato dall’uomo, il Lander Philae, sulla superficie di una cometa. Una nuova, storica pagina dell’esplorazione dello spazio, da cui ci si attendono importanti informazioni su come si è originato il sistema solare, -perché le comete sono fatte del materiale primordiale della nebulosa da cui si è formato- e, soprattutto, sulla eventuale presenza sulla cometa dei mattoni della vita, che molti scienziati pensano sia arrivata sulla Terra proprio attraverso questi affascinanti corpi celesti. A queste e a molte altre domande si cerca ora di rispondere grazie alle analisi effettuate da varie strumentazioni: come Rosina, strumento tecnico alla cui realizzazione ha partecipato un team di ingegneri dell’Università di Berna diretto da Daniele Piazza, -ingegnere meccanico originario di Olivone-, e che permette di misurare la composizione atmosferica dei gas che avvolgono la cometa. O come il ‘trapano’, S2D vero gioiello tecnologico, che è stato depositato sul suolo della cometa e che ha estratto, analizzato e conservato campioni del suolo cometario, per determinarne la composizione chimico–fisica . Strumento progettato da una pioniera dello spazio: Amalia Ercoli Finzi, classe ’37, prima donna a laurearsi in ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano, un percorso professionale costellato di successi, una sonda nello spazio, 5 figli ed entusiasmo da vendere.
Nel Giardino di Albert di sabato 24 gennaio, ci racconterà dell’impresa di Rosetta e delle sue tante, personali sfide vinte.