Guido Alberto Fano fu pianista, compositore, direttore d’orchestra oltre a dedicarsi all’attività didattica.

Un musicista tuttora quasi sconosciuto al grande pubblico nonostante il suo grande contributo alla vita musicale del suo periodo e al repertorio cameristico poco praticato dai musicisti italiani di fine Ottocento.

Siamo a cavallo di secolo, si affacciano nel panorama artistico quei compositori che furono definiti “generazione dell’Ottanta” tra cui Malipiero, Casella e Ghedini.

Tra loro anche Fano, le cui opere, nonostante l’apparente tradizionalismo del linguaggio e delle sonorità, mostrano un continuo lambire i confini dell’atonalismo, sostenendo con sonorità inedite e una forbita scrittura pianistica, una linea vocale melodica variegata.

Per le sue composizioni vocali Guido Alberto Fano predilige attingere alla più alta poesia italiana mettendo in musica versi di Carducci, Pascoli e D’Annunzio.

Questa bella produzione discografica ci regala alcune delle sue sorprendenti pagine vocali magistralmente interpretate dalla voce cristallina e pur cangiante e piena di sfumature del soprano Silvia Frigato insieme al pianista Aldo Orvieto, profondo conoscitore del repertorio italiano contemporaneo ma anche di quella compagine di musicisti ne prevedono l’avvento.