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La Recensione

Bernadette de Lourdes, il musical

Una storia senza tempo

  • Ieri
  • 26 min
  • Paolo Prato
  • Courtesy: bernadettedelourdes.fr
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Tutti conoscono la storia della quattordicenne francese che l’11 febbraio 1858, nel paesino di Lourdes, ai piedi dei Pirenei, vede una “Signora vestita di bianco”. Lo scetticismo degli adulti non riesce a scoraggiarla dal ribadire la verità di ciò che afferma di vedere e presto le diciassette apparizioni verranno certificate dalla Chiesa, che riconoscerà come “miracolose” alcune guarigioni prodotte nel frattempo fino a che, nel 1933, Bernadette Soubirous sarà proclamata santa. Il musical si concentra sugli inizi della vicenda, mettendo al centro il conflitto che la pastorella analfabeta, una vita di miseria e privazioni. Vive confrontandosi con la famiglia, l’opinione pubblica, le autorità civili e religiose. Ne esce l’immagine di una giovane determinata a difendere le proprie convinzioni, senza recedere di un passo né sfruttare a proprio vantaggio la popolarità che si è creata attorno a lei. Una storia senza tempo, dunque, che prescinde dai contenuti di fede e può rappresentare un modello per le nuove generazioni. Bernadette de Lourdes è una produzione francese- Regia e libretto sono di Serge Denoncourt, le musiche composte da Grégoire, i testi firmati da Lionel Florence e Patrice Guirao, l’adattamento e la traduzione sono a cura di Vincenzo Incenzo. Lo spettacolo, il primo in calendario per il Giubileo, ha debuttato lo scorso gennaio all’Auditorium della Conciliazione di Roma facendo il tutto esaurito. Bernadette de Lourdes è solo l’ultimo capitolo di una saga europea in grado di competere con i mostri sacri di Broadway, dove non a caso approderà prossimamente apportandovi quel marchio distintivo fatto di eleganza, creatività e professionalità a cui il musical Made in France ci ha abituato da tempo.

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