Sun Ra
La Recensione

L’avventura spaziale di Sun Ra

Un rivoluzionatore del lessico jazzistico

  • Imago
  • 15.10.2024
  • 26 min
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Di: Paolo Prato 

Pianista, compositore, leader di un’orchestra “spaziale”, che ancora oggi è in attività grazie ad alcuni componenti che innaffiano quotidianamente la creatività del gruppo. Herman Poole Blount ovvero Sun Ra, piovuto dallo spazio, come ha sempre sostenuto, ha rivoluzionato il lessico jazzistico. Non solo: perché la sua figura, il suo personaggio, è stato accolto trionfalmente in ogni dove. E i suoi spettacoli sono ancora oggi, i filmati ovviamente, oggetto dell’attenzione di tutti coloro i quali hanno a cuore il jazz. Vero è che non tutti lo hanno sempre avuto in gloria, forse per il suo fare definito “clownesco”, forse per una musica non sempre in accordo con il sentimento dei puristi. Vero è che Sun Ra ha macinato chilometri di jazz, di soul, di groove, di free, mischiandoli, triturandoli e creando un accesso nuovo al linguaggio jazzistico, che è stato patrimonializzato anche da altri generi musicali.

John F. Szwed nel 1997 ha pubblicato un’opera che potremmo definire omnia sul musicista di Birmingham dal titolo: Space is the Place. La vita e la musica di Sun Ra, pubblicato in Italia nel 2013 da Minimum Fax e, da qualche mese ristampato dalla stessa casa editrice con un packaging più accattivante della precedente edizione.

Un libro che affronta in modo dettagliato e con un’eccellente ricostruzione storica, l’universo di Sun Ra: la sua vita (Birmingham era una delle città più segregazionista degli Stati Uniti d’America), la comunità che creò, la sua orchestra, la sua musica, le sue fissazioni e il suo pianeta di provenienza: Saturno. Szwed scopre ogni e qualsiasi altarino del polistrumentista e compositore di Birmingham, mettendo a nudo la sua inossidabile rettitudine morale, circondata di fisime «ultraterrene», anche nel cibo.

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