Tra le diverse attività integrate del Museo del Fado di Lisbona c’è anche quella discografica, iniziata nel 2016 con l’intenzione di offrire a giovani interpreti all’inizio della propria carriera l’opportunità di presentare il proprio lavoro artistico. Oltre agli esordienti o quasi, il progetto editoriale intende anche fare in modo che fadisti non alle prime armi e già in attività da diverso tempo, ma non in primo piano, non vengano dimenticati o trascurati.
Tra gli oltre venti dischi della collana, uno degli ultimi titoli pubblicati è dedicato a un giovane cantante che si chiama Ricardo Luiz e che nonostante la sua verde età ha intitolato il disco Memória(s) forse per significare quanto la poetica del fado viva in un costante sentimento nostalgico che si chiama saudade e che nonostante tutta la retorica che grava su questa parola ricorrente, è onnipresente nell’immaginario della canzone urbana di Lisbona.
In diversi testi ritorna il tema della memoria, e il titolo non è semplicemente ispirato da quello di una delle canzoni del disco, ma a questo oscillare continuo del passato che risuona e ritorna nel presente che è il segreto della longevità del fado, e che qui mostra uno dei volti del ricambio generazionale che lo mantiene vivo.
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