Inaugurata ufficialmente un mese fa con un concerto dedicato a Rachmaninov e a Stravinsky, e con un’anticipazione all’inizio di ottobre che ha coinvolto anche il coro della Radiotelevisione svizzera, quella di cui parliamo oggi è l’ottantesima stagione dei Pomeriggi Musicali, istituzione concertistico-orchestrale la cui creazione risale all’immediato secondo dopoguerra, per iniziativa dell’impresario teatrale Remigio Paone e del critico musicale Ferdinando Ballo. L’elenco dei compositori che hanno ricevuto commissioni dai Pomeriggi, dei solisti che si sono esibiti insieme all’orchestra, dei direttori che sono saliti sul podio è impressionante: il mondo musicale degli ultimi ottant’anni è passato dai Pomeriggi, è risuonato nelle sale da concerto di Milano e della Lombardia, e infine al Teatro Dal Verme, restituito all’attività concertistica nel 2001 dopo la distruzione nel 1943, il restauro nel 1946, un lungo periodo passato come cinematografo e poi nell’abbandono. Oggi è una bellissima sala da concerto, aperta a tutti i generi musicali, ed è la sede ufficiale dei Pomeriggi.
“Ottant’anni suonati” è lo slogan scelto per pubblicizzare questa stagione, accompagnato da una foto con strumentisti e strumentiste di diverse generazioni, rappresentative della lunga carriera dell’orchestra e anche della sua continua crescita. Il programma offre un buon compromesso, non banale, fra l’obbligatoria presenza dei classici, un po’ di rarità, qualche composizione nuova (forse se ne poteva aggiungere qualcun’altra). Incontriamo una Tzigane per violino e orchestra d’archi di Roberto Di Marino già nei concerti del 14 e 16 novembre, Festa! di Christian Carrara il 6 e 8 febbraio, Bouquet di Francesco Antonioni il 27 febbraio e il primo marzo. Fra i concertisti di grandissima fama troveremo Alexander Lonquich (concerti di Mozart, il 9 e 11 gennaio), Misha Maisky (Dvořák, il 6 e 8 marzo), Viktoria Mullova (Beethoven il 10 e 12 aprile), e già si è ascoltato un formidabile Mikhail Pletnëv nel terzo concerto di Rachmaninov, nella serata inaugurale. E fra i direttori Diego Fasolis, lo stesso Lonquich, Donato Renzetti, George Pehlivanian, e molti giovani di fama già consolidata, fra cui tre direttrici: Yi-Chen Lin, Gianna Fratta, Beatrice Venezi.
L’orchestra dei Pomeriggi suona davvero bene, con un entusiasmo visibile e ascoltabile soprattutto fra i membri più giovani. Anche per questo non va per nulla trascurato il programma del Concerto di Natale (il 19 e 21 dicembre) diretto da Alessandro Bonato e dedicato ai valzer della famiglia Strauss: niente da invidiare, credeteci, al concerto di Capodanno del Musikverein con la Filarmonica di Vienna, ma più vicino, molto più a buon prezzo, e davvero divertente, non solo per il battimani durante la Marcia di Radetzky.
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