Nel 1949, Bonn fu designata “capitale provvisoria” della Germania occidentale, superando per un pugno di voti la concorrenza di Francoforte sul Meno. Lo sarebbe rimasta formalmente fino al 1990, l'anno della riunificazione tedesca, e di fatto fino al 1999, quando le istituzioni traslocarono definitivamente a Berlino.
In questo mezzo secolo, Bonn, città del Nord Reno-Vestalia da poco più di 300mila abitanti, divenne uno dei centri politici più importanti al mondo, nonché un simbolo della divisione tedesca e della Guerra fredda.
Perso lo status di capitale, Bonn faticò un po' per ridefinire la propria identità. Poi, grazie ai fondi governativi e a un lavoro importante sull'internazionalizzazione (Bonn ospita importanti uffici Onu), ha saputo ripensarsi con notevole successo.
In questo “Laser” raccontiamo la trasformazione post-Muro vissuta dalla città visitando alcuni dei suoi luoghi chiave, come la Haus Der Geschichte, il grande museo sulla storia delle due Germanie; la cittadella Onu, l'ex quartiere governativo e il ristorante Sassella, dove erano spesso di casa Helmut Kohl e Gerhard Schöder. Alcune delle interviste sono tratte dal progetto “Nati dopo l'89”.
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