Spegne settanta candeline il laboratorio di fisica delle particelle più grande al mondo. Situato a Ginevra dal 1954, città che garantiva e garantisce ancora oggi neutralità, centralità in Europa e presenza delle istituzioni internazionali, il CERN fu uno dei primi tasselli del rinnovato desiderio di pace dopo che l’Europa era stata dilaniata da due guerre mondiali in meno di tre decenni.
L’obiettivo del laboratorio era e resta quello di promuovere la ricerca per scopi pacifici, e attraverso la collaborazione delle università e dei governi europei aderenti al progetto. Quasi tremila i ricercatori e i tecnici impiegati nell’anello lungo 27 km situato sotto la città di Ginevra e in territorio francese, dove vengono con regolarità spostati in avanti i confini del sapere scientifico. E dove viene promossa la fisica delle particelle presso il grande pubblico per capire il significato e l’importanza che quella ricerca ha per l’umanità.
Con Gian Francesco Giudice, direttore del dipartimento di fisica teorica del CERN, Mirko Pojer, caposezione della protezione dei magneti, Hans Peter Beck, presidente della società svizzera di fisica e docente all’università di Berna e James Gillis, già responsabile della comunicazione del CERN
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