Il turismo ha un lato oscuro, il Dark Tourism, ovvero il viaggio verso luoghi dove sono avvenute tragedie o disastri naturali; campi di battaglia, prigioni, cimiteri, edifici abbandonati, luoghi contaminati sono solo i primi esempi di una lunga lista.
Con Philip Stone (Institute for Dark Tourism Research) ci addentriamo nella riflessione su questa particolare forma di turismo, sempre più praticata e sempre più raccontata dai media. Se gestito con la dovuta attenzione e con sensibilità etica il Dark Tourism perde molto del suo carattere morboso, aprendo invece una riflessione sul tempo, il passato, la morte.
Luca Bravi, Università di Firenze, cerca di rispondere a una domanda ineludibile: è possibile essere “turisti” ad Auschwitz? Fabio Carbone, Università di Northampton, ha invece introdotto la categoria di War Porn, qui applicata al Museo dell’assedio di Sarajevo, per sottolineare l’inadeguatezza e le carenze di molte narrazioni. Infine Marco Trovato, direttore della rivista Africa, ci accompagna nell’isola di Gorèe, in Senegal, tra le memorie dolorose della tratta degli schiavi e lo sforzo dei loro discendenti per riallacciare i fili della memoria.
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