
Habemus papam. Le sfide di Papa Francesco
Laser 14.03.2013, 01:00
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L’annuncio dopo la fumata bianca della cappella Sistina ha indicato che il nuovo papa eletto 266esimo pontefice al soglio di Pietro è il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, 77 enne arcivescovo di Buenos Aires, il primo pontefice proveniente dal nuovo mondo che si è dato il nome Francesco. Nel conclave dunque i voti si sono coagulati intorno a una figura che ha raggiunto il quorum necessario di 77 voti pari alla maggioranza dei due terzi, una personalità che non sembra porsi in continuità con la linea di governo del papa emerito Benedetto XVI. Si può ipotizzare che la linea di governo del predecessore venga accantonata? E cosa significa questo cambiamento per una Chiesa che conta un miliardo e duecento milioni di cattolici al mondo, e il passaggio dal nord al sud del mondo di straordinario interesse in una fase storica che vede un rimescolamento planetario delle culture e delle economie? Nostri ospiti per parlare di un evento storico che segna il futuro della Chiesa cattolica nel mondo: lo storico Loris Zanatta, insegna storia e istituzioni dell’America latina all’Università di Bologna, studioso in particolare della storia della Chiesa in Argentina e autore del volume Storia dell’America latina contemporanea edito da Laterza; Gianfranco Brunelli, direttore dell’autorevole rivista Cattolica Il Regno; il vaticanista e nostro collaboratore Luigi Sandri; lo storico della Chiesa Daniele Menozzi, ordinario di Storia contemporanea alla Normale di Pisa, tra i suoi numerosi libri si ricordino almeno I papi nel Novecento edito da Giunti, Chiesa pace e guerra nel Novecento e Chiesa e diritti umani pubblicati da Il Mulino.
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