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Henry Morton Stanley: non è tutto oro quello che luccica

di Elisabetta Jankovic e Raffaele Masto

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25:15

Henry Morton Stanley

Laser 03.02.2014, 01:00





Henry Morton Stanley è il più noto esploratore africano. A lui si devono le grandi scoperte geografiche del continente. È lui che lo attraversò da parte a parte per ben due volte: dalla costa orientale a quella occidentale. È a lui che si deve la scoperta di una buona parte del corso del fiume Congo. Ed è sempre a lui che si devono alcune imprese straordinarie di quell'epoca, come l'aver cercato e infine incontrato in Africa, sul lago Tanganica, David Livingstone il missionario scozzese di cui in Europa, da tre anni, non si avevano notizie.
Ma Stanley non fu solo un esploratore: le sue imprese diventarono formidabili racconti giornalistici e libri venduti in milioni di copie nel mondo.
Su un personaggio di questa statura aleggiano però molte ombre: nelle sue spedizioni veniva accusato di essere a capo di un esercito piuttosto che di un corpo di esploratori e, allo stesso modo veniva considerato un opportunista al servizio di quanti, a quei tempi, vedevano l'Africa come una sorta di forziere colmo di ricchezze. Fu soprattutto l'incarico che ricevette da re Leopoldo II del Belgio, incarico che lo occupò dal 1879 al 1884, ad offuscarne irrimediabilmente la fama, proprio per la spietatezza del committente. Re Leopoldo infatti, come ormai è risaputo e assodato, amministrò il Congo come se fosse un suo personale territorio, ne sfruttò selvaggiamente le risorse e soprattutto violò sistematicamente i diritti umani dei nativi. Il ruolo di Stanley non è mai stato stabilito con chiarezza, seppure l'ultima pubblicazione del 2012 del biografo inglese Tim Jeal, intitolata “Explorers of the Nile”, cerca di mettere luce su questa vicenda, come ci racconta l'autore stesso ai nostri microfoni.

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