L’amore di Hitler per il pastore tedesco è cosa nota, tutti noi sappiamo della sua adorata Blondi che morì con lui nel bunker avvelenata dalle pillole di cianuro. Rudolf Höß, invece, comandante del campo di concentramento di Auschwitz, amava i cavalli. Ne cercava la vicinanza quando i quotidiani massacri non gli riuscivano con la solita diligente obbedienza. Meno nota è la storia del parco faunistico voluto da Karl Koch, il comandante del campo di concentramento di Buchenwald, proprio accanto al lager, a pochi passi dal crematorio. A segnare il confine tra prigionieri e aguzzini, tra sub-umani e umani, un semplice filo spinato vicino al quale Ilse Koch, moglie del comandante, spesso passeggiava con i bambini. Era vietato fare foto ma diverse immagini dell’album di famiglia ritraggono Karl e suo figlio Arwin con gli animali. Attraverso il rapporto dei nazisti con gli animali, lo storico e giornalista tedesco Jan Mohnhaupt ci racconta come nell’ideologia nazionalsocialista la tutela degli animali e i crimini contro l’umanità andassero a braccetto. Studiare il nazionalsocialismo attraverso il rapporto che l’élite al comando aveva con gli animali consente di mettere a fuoco l’ideologia nazista da un punto di vista inedito. Hermann Göring, ad esempio, era contrario a ogni forma di sperimentazione animale, minacciò i vivisezionisti con il campo di concentramento.
Libri presenti nel catalogo del Sistema bibliotecario ticinese (Sbt)
Mohnhaupt, Jan. Bestiario nazista : gli animali nel Terzo Reich. Bollati Boringhieri, 2021
Mohnhaupt, Jan. Der Zoo der Anderen : als die Stasi ihr Herz für Brillenbären entdeckte & Helmut Schmidt mit Pandas nachrüstete. Carl Hanser Verlag, 2017 (disponibile in Sbt tramite prestito interbibliotecario)
Klemperer, Victor. LTI : la lingua del Terzo Reich : taccuino di un filologo. La Giuntina, 1998
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