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La politica culturale nelle città europee: Parigi

di Sandra Sain

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Se oggi parliamo di politiche culturali lo dobbiamo ai francesi. La politica culturale è infatti un’invenzione francese che risale ai tempi di Luigi 14mo e che si distingue nel panorama europeo per la sua lunga storia e la continua presenza dello Stato e delle Istituzioni nel corso dei secoli. Una lunga storia nella quale un punto di svolta decisivo è segnato dalla creazione del Ministero per l’Arte e la Cultura nel 1959, ministero affidato da Charles De Gaulle ad André Malraux. Il grande letterato si impegna da subito per la democratizzazione della cultura attraverso la protezione sociale degli artisti e la ricerca di incentivi e sollecitazioni per la sua diffusione territoriale. Della Francia di oggi sappiamo che protegge strenuamente il proprio cinema, che è attenta al proprio patrimonio museale e linguistico e che, a differenza di molti altri paesi europei, non ha operato tagli gravosi al settore anche di fronte alla recente crisi economica. Ma com’è cambiata e come si è declinata la politica cultura francese? Cosa prevede oggi e quali i suoi possibili sviluppi futuri? Nel reportage di Sandra Sain riflettono sul tema
Christophe Girard, assessore alla cultura di Parigi e storico braccio destro del sindaco
Bertrand Delanoë;
Jean-Michel Djian, docente di Cooperazione Artistica Internazionale all’Università Paris-VIII e collaboratore de
Le monde diplomatique e
Denis-Michel Boëll, Presidente del Comitato Francese dell’ICOM, Comitato Internazionale dei Musei e direttore del Museo Nazionale della Marina.

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La politica culturale nelle città europee: Parigi

Laser 08.07.2011, 02:00

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