L’offensiva israeliana, scatenata dopo gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, ha causato la morte di oltre 16.000 bambini palestinesi, oltre 25 mila piccoli, piccole, hanno perso un genitore o sono rimasti orfani, in moltissimi hanno perso un arto. Dietro ogni numero c’è una storia, la tragedia di una famiglia. Il costo della guerra, infatti, non è solo quello visibile: la distruzione, le macerie di case e ospedali. Oltre il numero delle vittime, ci sono ferite invisibili destinate a passare tra le generazioni.
Quali sono queste ferite e come possono diventare uno strumento per la pace? Abbiamo cercato di capirlo raccogliendo le storie e le testimonianze di Izzeldin Abuelaish, primo medico palestinese a lavorare in un ospedale israeliano che nel 2009 ha perso tre figlie a causa di un bomdardamento israeliano sulla Striscia di Gaza, Davide Musardo, psicologo clinico per Medici Senza Frontiere che ha prestato servizio a Gaza, collegato con noi dalla Giordania, e lo scrittore irlandese Colum McCann che una speranza l’ha vista nella storia, vera, di amicizia tra due padri, un palestinese e un israeliano, Bassam Aramin e Rami Elhanan, che hanno perso entrambi le figlie a causa della violenza e che hanno deciso di fare del loro dolore un ponte di dialogo, per la pace. Una storia che Colum McCann ha raccontanto nel libro “Apeirogon” (Feltrinelli, 2022).
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