Il museo del Bardo, dieci giorni dopo l'attentato
Laser

Oltre i frammenti del bardo

di Alessandro Bertellotti

  • Keystone
  • 23.8.2018
  • 25 min
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Il museo del Bardo di Tunisi è tra i più interessanti e affascinanti del mondo. Tra i pezzi più pregiati, la spettacolare collezione di mosaici di epoca romana. Ma il suo nome è indissolubilmente legato all’attentato del marzo 2015, quando 22 persone persero la vita nelle sale dell’esposizione durante un attacco di un commando di estremisti islamici.

Il museo riaprì le stanze al pubblico solo un mese dopo quella vicenda, e ha ricevuto sostegno e aiuto anche da parte di altre istituzioni museali europee. Per cercare di lasciare alle spalle la tragedia, il museo si propone di essere il punto di riferimento dell’identità e della storia del paese, e non soltanto di presentare una collezione di reperti archeologici.

Con Fatma Nait Yghil Direttrice del museo del Bardo, Moncef Ben Moussa storico, archeologo e professore universitario, Taher Ghalia responsabile dello sviluppo dell’attività museale presso il ministero tunisino della cultura e per la salvaguardia del patrimonio.

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