La fama attuale non è delle migliori. Per la forza della criminalità organizzata, che qui si chiama camorra. Per il dramma-business dell’immondizia che l’ha coinvolta e, fino a pochi anni fa, le ha sporcato l’immagine. E per diverse altre ragioni. Ma Napoli e anche una bellissima città, che possiede, oltre ad uno scenario naturale meraviglioso col Vesuvio e il golfo, anche un patrimonio culturale enorme, radicato e millenario. Con una particolarità unica al mondo: la città si è sempre sottomessa lungo tutti i secoli agli invasori di turno, dai Greci fino ai Savoia piemontesi (e almeno una decina d’altri) rimanendo, nel bene e nel male, sempre sé stessa. Culturalmente e anche materialmente: a Napoli, ad esempio, ci sono luoghi (piazze, strade, perfino cortili) dove sono presenti, l’uno sull’altro o accanto all’altro, i resti delle varie civiltà dominanti. Di tutto questo parlano, nel “Laser” curato da Guido Piccoli, l’assessore alla Cultura del Comune Nino Daniele, l’urbanista Italo Ferraro, il direttore del Museo Archeologico Paolo Giulierini, il presidente della Fondazione “Premio Napoli” Domenico Ciruzzi, Maria Francesca De Tullio dell’ex Asilo Filangieri e il giovane mandolinista Federico Maddaluno.
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