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Si chiamava Sonia. Aveva vent’anni

La storia di un femminicidio nelle parole di un padre: il dolore di chi resta

  • 07.03.2025
  • 21 min
  • Francesca Torrani
  • Tipress
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Di femminicidi, di uomini che uccidono le donne con cui hanno condiviso un percorso anche sentimentale, si parla sempre di più. Tolto il velo dell’omertà su quel che in troppe case avveniva e avviene, la violenza sulle donne è diventato tema, ha creato leggi, ha cambiato lo sguardo su questa realtà.

Quel che meno si sa, anche per la delicatezza che avvolge ogni caso, è la vita di chi resta: i famigliari, i figli quando ci sono, i parenti delle vittime e anche di chi ha compiuto il gesto.

Francesca Torrani ha incontrato Paolo Di Gregorio, cittadino con doppio passaporto italo-svizzero, che nel 2000, quando lavorava a Uster nel Canton Zurigo, ha saputo dell’assassinio di sua figlia avvenuto in un paesino della provincia di Sondrio. A compiere il gesto è stato il marito della giovane. Sonia – questo il suo nome - aveva vent’anni e una figlia di 18 mesi.

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