Gilda, figlia di Rigoletto, è il prototipo della vergine innocente, fragile, passiva, vittima dello scontro tra tenore e baritono (secondo il cliché del melodramma romantico) e ruolo prediletto da soprani leggeri dal timbro fanciullesco. Ma è proprio così? Secondo un’altra linea di pensiero, Gilda è, al contrario, una donna decisa e dai saldi principi morali, che di fatto manipola l’azione e vanifica i progetti e gli intrighi dei maschi (suo padre in primis). Di questo ed altro parleremo con Paolo Gallarati, che per noi ha assistito al capolavoro verdiano in scena al Teatro Regio di Torino. Non c’è invece alcun dubbio sulla caratura femminista ante litteram di George Sand: il recente progetto (diciamo pure concept album) firmato dal soprano Sonya Yoncheva, dal titolo George, ne evoca le amicizie, gli amori, i circoli parigini. Ma prima di immergerci nella romantica capitale francese, grazie alla cartolina firmata da Nicola Cattò ricorderemo una delle più antiche città di Francia, florida quando Parigi era soltanto una distesa di fango: Bezier, cara ai toreri, a Saint-Saëns, e a Fauré.
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