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La rapida crescita dell’inflazione negli ultimi anni, dopo una fase di prolungata stabilità, riduce il potere d’acquisto dei lavoratori e minaccia i risparmi del ceto medio. Ma soprattutto risveglia spiacevoli ricordi. Come racconta Giuseppe De Luca, un secolo fa, ne 1923, la giovane Repubblica di Weimar fu travolta da una spirale inflazionistica fuori controllo, da un’iperinflazione: le banconote avevano un valore nominale miliardario e al tempo stesso valevano meno della carta sulla quale erano stampate, tanto che fu necessario introdurre una nuova valuta. L’iperinflazione segnò anche gli anni dopo la Seconda guerra mondiale, per esempio in Ungheria o in Giappone. Gli accordi monetari internazionali e la vigorosa crescita economica hanno poi relegato l’iperinflazione alle fragili economie dei Balcani e dell’America latina, sino agli anni Settanta, quando forti tendenze inflazionistiche si accompagnarono al conflitto tra Israele, Egitto e Siria e al quadruplicarsi dei prezzi del petrolio da parte dell’OPEC. E tuttavia, come spiega Stefano Feltri, le somiglianze con il nostro tempo, tra guerra e prezzi crescenti dell’energia, sono solo un aspetto di una situazione ben più complessa.
Prima emissione: 27 aprile 2023
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