
Siria: un patrimonio archeologico in pericolo
Laser 13.11.2012, 01:00
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Gli archeologi di tutto il mondo hanno recentemente lanciato un grido d’allarme. Nella Siria, stato arabo collocato in una regione già sede di antiche civiltà e culture, dominata da egizi, assiri, ittiti, persiani, macedoni, romani e bizantini, fino alla conquista araba, regione oggi dilaniata dalla guerra anche i monumenti e i siti archeologici raccontano una storia di distruzione, furti e vandalismi. Le città vecchie di Damasco e Bosra, l’antica città di Aleppo, il Krak dei cavalieri, gli antichi villaggi a nord del paese e la celebre Palmira sono minacciate. Al microfono di Brigitte Schwarz, illustrerà l’importanza di un patrimonio di inestimabile valore culturale e artistico e i pericoli che lo minacciano un testimone eccezionale: Paolo Matthiae, professore emerito di archeologia e storia dell’arte del Vicino Oriente presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. Ha diretto la spedizione italiana a Ebla, della quale è considerato lo scopritore. Fin dal 1963 ha lavorato negli scavi di Tell Afis e Tell Fray. È membro di varie istituzioni tra le quali l’Accademia nazionale dei Lincei, la Fondazione Balzan, l’ Académie des inscriptions et belles-lettres. Ha pubblicato numerosi libri e articoli relativi a Ebla e alla storia dell’arte della Mesopotamia e della Siria in genere; in essi, partendo dall’esperienza condotta sul campo, ha intrapreso una revisione critica del ruolo storico della Siria nel quadro della civiltà del Vicino Oriente. Tra le sue opere si ricordano almeno Ebla. Un impero ritrovato (Einaudi); I tesori di Ebla (Laterza); Ninive. Capitale degli Assiri (Electa Mondadori); Prima lezione di archeologia orientale (Laterza).
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