Il giornalista e attivista russo Vladimir Kara-Murza, collaboratore del Washington Post, è tra i vincitori del prestigioso premio giornalistico Pulitzer 2024, per la categoria Commentary (Opinioni) per gli articoli scritti dalla sua cella nel carcere di Mosca, condannato a 25 anni con l’accusa di “alto” tradimento per aver criticato il Cremlino, denunciando i crimini commessi da Putin con l’invasione dell’Ucraina, e aver diffuso notizie “false” sulle forze armate russe. Sopravvissuto a due tentativi di avvelenamento nel 2015 e nel 2017, ha ricevuto il premio Pulitzer “per i suoi appassionati articoli scritti con grande rischio personale, mettendo in guardia dalle conseguenze del dissenso nella Russia di Vladimir Putin e insistendo su un futuro democratico per il suo Paese”.
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