La Revoluciòn, con il suo carico di speranze per un futuro diverso e per un mondo migliore, è ormai un ricordo lontano e confuso. Il presente di chi vive a Cuba è fatto di espedienti quotidiani. Del faticoso lavoro, ripetuto ogni giorno, di rimanere a galla. Nel paese non solo manca tutto, ma interi pezzi di stato, servizi fondamentali che venivano celebrati come eccellenze mondiali (come sanità e istruzione) oggi si stanno sbriciolando, sotto gli occhi attoniti della popolazione, nell’incapacità del governo di porvi rimedio. Mancano le medicine, manca il cibo, manca l’acqua, manca la corrente. Manca tutto, dalla carta igienica alle lastre per le radiografie; ma soprattutto, si sente nell’aria, manca la speranza che le cose possano davvero cambiare.
Rete Due vi propone un viaggio a fari spenti nella notte più buia che Cuba abbia mai attraversato, dalla rivoluzione in poi. Un mosaico composto dalle voci delle persone che a Cuba oggi vivono – o meglio cercano di sopravvivere - malgrado tutto. Tra speranze disilluse, voglia di ribellarsi e paura per il proprio futuro.
Tra le voci che sentiremo c’è quella dello youtuber Alejandro, autore del canale “Literalmente Cubano” che da anni denuncia sul web le contraddizioni e le storture della Cuba di oggi; e sentiremo la voce di Yoani Maria Sánchez Cordero: giornalista, scrittrice e blogger pluripremiata a livello internazionale, residente a l’Avana, inserita nel 2008 dalla rivista Time nella lista delle 100 persone più influenti al mondo, che da anni costituisce la principale voce interna di critica del regime subendo in prima persona le conseguenze della sua attività. Sánchez Cordero è anche la co-fondatrice del sito di informazione 14ymedio.com: canale di informazione indipendente dall’interno di Cuba.
(Gli autori, come la maggior parte delle voci che animano questo documentario, hanno deciso di rimanere anonimi per le conseguenze che potrebbero subire le persone che vivono a Cuba)
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