Le voci e gli strumenti registrati in presa diretta e senza postproduzione hanno un carattere soprannaturale. Come fossero fantasmi del passato che infestano il presente, i materiali sonori d’archivio restituiscono, insieme alla nostalgia che porta con sé il trascorrere del tempo, la possibilità di viaggiare attraverso il tempo e lo spazio. Così si presenta il cosmo sonoro di Marco Monaci, una condizione in cui la musica agisce da wormhole e ti porta in sale da concerto di 40 o 50 anni fa, ti fa calare nelle sottoculture di metropoli in fomento negli anni ‘80, ti teletrasporta in qualche zona equatoriale di metà secolo scorso o in piccoli appartamenti situati chissà dove nel mondo.
Scaletta musicale:
artista sconosciuto – Telepathy man
Leyland Kirby – Monroes stockport
The Caretaker – Late afternoon drifting
artista sconosciuto – Xhosa: Nggika - Inkulu into Ezakwenzeka
Markos Vamvakaris – Hash-smoking mortissa
Emahoy Tsege Mariam Gebru – Don’t forget your country
Rachel Bonch-Bruevich – Untitled (DDR 1972)
Pumice – Necklace on a necklace
Marco Monaci si occupa di musica da tanti anni. Suona nei Fine Before You Came dal 1999, ha lavorato in ambito discografico per diversi anni e, nel 2016, ha apero VOLUME: spazio dedicato alla musica e cultura indipendenti a Milano. Vende dischi di piccole etichette e organizza concerti DIY in città.
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