Nel giorno della scomparsa di Papa Francesco, desideriamo ricordare la sua figura attraverso un’opera musicale che gli fu dedicata: la Missa Papae Francisci anno duecentesimo a Societate restituta per doppio coro e orchestra, composta tra il 2013 e il 2015 dal Maestro Ennio Morricone.

Si tratta di una Messa scritta per coro, orchestra e organo, pensata per celebrare il bicentenario della ricostituzione della Compagnia di Gesù. Morricone, in quell’occasione, volle rendere omaggio al primo Papa gesuita della storia, dedicandogli una partitura che unisce rigore liturgico e ispirazione personale, con uno stile sobrio e meditativo.

La Missa è una delle poche composizioni sacre del Maestro, ed è frutto di una profonda riflessione sul significato spirituale del pontificato di Papa Francesco: un pontificato caratterizzato da un linguaggio semplice, una forte attenzione ai temi sociali e una visione aperta e dialogante della Chiesa.

Riascoltare oggi questa opera significa anche ritrovare, attraverso la musica, alcuni dei tratti essenziali dell’eredità di Papa Francesco: l’invito alla fraternità, al rispetto per l’altro, alla cura del creato, nell’ottenimento di una vita piena e coerente.

Francesco ha incentrato il suo pontificato su temi principali come: ecologia integrale (Laudato si’), diritti dei più emarginati (Fratelli Tutti) e pace, fino all’ultimo Urbi et Orbi che ha fatto pronunciare durante la sua ultima benedizione a San Pietro: “nessuna pace è possibile senza un vero disarmo”.

Riscoprire la Missa di Morricone diventa così la nostra forma di saluto rispettoso e raccolto: al microfono di Claudio Farinone, il collega, compositore e biografo del Maestro Morricone Alessandro De Rosa ci racconta la genesi e i significati di questa composizione.