- Capirsi, e ancor più ascoltarsi, è una vocazione, una chiamata: questo suggerisce la lettura del testo biblico della Torre di Babele, contenuto nel libro della Genesi, in cui la confusione delle lingue operata da Dio diviene la premessa di un ascolto più profondo. Il “nuovo” linguaggio non si limita a descrivere, ma crea una nuova realtà, diventa strumento di liberazione. Commenta questo racconto biblico la pastora battista di Milano Cristina Arcidiacono.
- Viene presentata a Roma il 25 febbraio la “Traduzione letteraria ecumenica” del Nuovo Testamento, a cura della Società biblica in Italia (SBI). Un’opera che ha richiesto anni di lavoro e che si caratterizza per la collaborazione fra tutte le principali chiese cristiane presenti in Italia: cattolici, protestanti e ortodossi hanno lavorato insieme – con i loro specialisti e traduttori - per offrire uno strumento rigoroso e inclusivo, che va oltre gli steccati confessionali e che potrà costituire un testo condiviso in occasione di celebrazioni comuni fra le diverse chiese. Ne parliamo con il professor Luca Mazzinghi, della Pontificia Università Gregoriana, presidente della Società biblica in Italia.
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