Nell’incolta periferia di Lecce dove nasce nel 1970 da piccolo l’attore Mario Perrotta impara (non nell’ordine): il dialetto leccese (vietato dalla madre ma non dai nonni), il gioco del pallone praticato sui petruddhuli (il pietriccio), e a fare a mazzate tra ragazzi (gioco più serio del semplice “fare la lotta”). Crescendo impara a trasformare una vocazione in un’arte e una professione, l’attore. Nel 2023 decide impavidamente di mettersi a fianco di Calvino e, con lui, ragionare di libertà.
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