Ari Hoenig batteria
Tom Ollendorf chitarra elettrica
Conor Chaplin contrabbasso
Ari Hoenig
“Per lui il ritmo è uno sport di contatto: tecnica espansiva, tempo propulsivo e profonda musicalità, attacco nitido, riflessi rapidi e attenti.” Così il New York Times descrive lo stile del batterista americano Ari Hoenig, nato a Philadelphia 49 anni fa.
Figlio di un direttore d’orchestra e di una violinista, Ari ha avuto la possibilità di avvicinarsi alla musica fin da bambino, dapprima con violino e pianoforte passando poi, dodicenne, alla sua vera passione, la batteria.
Viene subito notato per la sua abilità nei jazz club della città e presto, appena terminati gli studi musicali universitari, si trasferisce a New York dove subito si inserisce in contesti jazzistici di alto profilo, esibendosi continuativamente con gruppi e solisti del calibro di Jean Michel Pilc e Kenny Werner (trii), Chris Potter (la band Underground), Joshua Redman (Elastic Band), Mike Stern, Kurt Rosenwinkel, Pat Martino.
Ha condiviso il palco anche con Herbie Hancock, Wynton Marsalis, Dave Holland, Ivan Lins, Joe Lovano e Gerry Mulligan, Toots Thielemans.
L’attività discografica di Ari Hoenig comincia con un cd autoprodotto nel 2000 (Time Travels) arrivando a contare ora una dozzina di album a suo nome e decine di collaborazioni come sideman.
La fisicità come elemento fondamentale del suo stile lo porta ad esplorare i modi molteplici e diversissimi con cui “estrarre” suoni dai suoi strumenti, il tutto coniugato con una propensione innata nel creare e far emergere spunti melodici non comuni nel fluire del suo discorso.
Di recente ha avviato una proficua collaborazione con i due musicisti con cui suonerà a Lugano, i giovani e talentuosi britannici Ton Ollendorf e Conor Chaplin.
Una collaborazione Jazz in Bess – RSI Rete Due