L‘Australia introdurrà delle nuove leggi per vietare l’accesso ai social media ai minori di 16 anni. Lo ha dichiarato ieri il primo ministro Anthony Albanese, che ha promesso di dare un giro di vite alle aziende tecnologiche che non proteggeranno i giovani utenti. Il tema è da anni che fa discutere e quindi merita una riflessione profonda. Siete d’accordo con questa scelta? Giovani e social media: è meglio vietare in modo assoluto oppure porre dei limiti e delle restrizioni? O ancora: lasciare libertà di manovra? Per i/le ragazzi/e sono più pericolosi e controproducenti certi contenuti inappropriati, le fake news o il rischio di dipendenza con conseguenze di vario tipo? Il ruolo educativo della scuola e delle famiglie -ovvero il cosiddetto buon esempio- in questo ambito può davvero fare la differenza, pensando all’uso “discutibile” dei social media da parte di molti adulti? Da un lato, l’intento di proteggere i giovani dagli effetti negativi dei social media, come l’esposizione a contenuti inappropriati o la pressione di standard irrealistici, è senz’altro condivisibile, dall’altro però vi sono una serie di motivi e di ragioni -in primis il fatto che i social media sono anche uno strumento comunicativo, informativo e di partecipazione- per cui risulta più difficile proibirli del tutto. Il primo ministro australiano ha spiegato che la misura si rivelerà favorevole per le mamme e i papà poiché, secondo lui, i social media stanno facendo del male ai ragazzi e quindi vanno messi al bando, non consentendo il loro utilizzo ai giovani. La misura, presentata in settimana ai dirigenti dei diversi Stati, verrà sottoposta al Parlamento entro la fine di novembre. Nel mese di settembre Albanese aveva preannunciato un progetto in tal senso, senza però indicarne l’età minima di applicazione. Il leader del Partito laburista australiano (ALP) ha precisato che la responsabilità di garantire che gli utenti siano conformi spetterà alle stesse aziende tecnologiche: “Le piattaforme dei social media dovranno assicurarsi che abbiano l’età giusta o pagheranno delle multe. La responsabilità non sarà dei genitori o dei giovani. Non ci saranno sanzioni per gli utenti”, ha aggiunto. Le piattaforme avranno un anno di tempo per prepararsi. Dite la vostra oggi, telefonandoci allo 0848 03 08 08 o scrivendoci via Wathsapp allo 076 321 11 13.
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