ridere, pulcini cotonati
Controcorrente

Possono esistere dei confini, dei limiti e delle regole attorno alla satira?

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  • 07.01.2025
  • 27 min
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Di: Antonio Bolzani 

Possono esistere dei confini attorno alla satira? È ancora uno strumento utile per capire il mondo da un’altra prospettiva? E quando la satira tocca le religioni? Cosa è la libertà d’espressione? A dieci anni dalla strage nella redazione di Charlie Hebdo, ne parliamo oggi ricordando quella lunga scia di sangue di quel maledetto 7 gennaio del 2015; un dramma che parte poco lontano dalla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, in rue Nicolas-Appert, vicino alla Bastiglia, nell’XI arrondissement. Qui due individui incappucciati, vestiti di nero, come se appartenessero alle forze speciali, hanno appena fatto irruzione e compiuto una strage. “Allah akbar”, urlano. E aprono il fuoco sui presenti, come ritorsione per la pubblicazione delle vignette su Maometto, da loro ritenute offensive. Le vignette che erano state pubblicate una prima volta nel 2005 dal quotidiano danese Jyllands-Posten; Charlie Hebdo le aveva riprese. La rivista Charlie, fondata nel 1970, è diventata famosa per l’irriverenza delle sue vignette, che non fanno sconti a nessuno, né alla politica né alla religione. Come simbolo di irriverenza e libertà di espressione è così diventata un obiettivo. Accusata da una parte del mondo musulmano di “blasfemia”, finisce nel mirino degli integralisti. “Abbiamo ucciso Charlie Hebdo”, urlano per strada i due incappucciati dopo la strage. La satira che dileggia il potere, lo mette alla berlina e lo smonta; e con le religioni massima libertà oppure occorrono limiti, regole e prudenza? Come sempre vi aspettiamo con i vostri contributi in voce e scritti ed allora ci potete telefonare allo 0848 03 08 08 oppure scrivere via Wathsapp allo 076 321 11 13.

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