Asili nido e famiglie diurne: la soluzione per i genitori che lavorano fuori casa, La consulenza 08.04.15
La consulenza 08.04.2015, 15:30
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Mamme e papà entrambi attivi professionalmente ed entrambi fuori casa: a chi affidare i bambini? È una domanda che, in particolare, negli ultimi due decenni si sono posti molti genitori. A questo proposito segnaliamo che proprio il considerevole incremento di posti a tempo parziale, occupati dalle donne, ha fatto in modo che la domanda di aiuto esterno per la cura dell’economia domestica e dei figli sia passata dal 26.6 per cento nel 2004 al 41.6 per cento nel 2013. La tendenza è quindi chiara e le statistiche sono eloquenti: negli anni Novanta una donna su tre era impiegata part-time, oggi una donna su due lavora a tempo parziale. La soluzione offerta dall’ente pubblico alle famiglie in cui i genitori lavorano entrambi fuori casa è stata sia la realizzazione di centri extrascolastici sia la creazione di nuovi asili nido che allo Stato costano circa 8 milioni all’anno: oggi in Ticino ve ne sono 53, distribuiti su tutto il territorio, e a queste strutture, nonostante non siano ancora sufficienti nel Sopraceneri e nelle valli, si affiancano le famiglie diurne, aumentate nel corso degli ultimi anni. Negli asili nido riconosciuti è previsto l’eventuale diritto al rimborso della retta per il tramite dell’ufficio assegni familiari e, tra l’altro, le rette sono deducibili fiscalmente. Nella consulenza odierna ci soffermiamo con Marco Galli, responsabile dell’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani del DSS, sull’organizzazione, sulla pianificazione, sulla cura, sui controlli e sulle tariffe degli asili nido e della famiglie diurne e sulla qualità educativa di questi servizi che devono essere incentrati sul benessere dei bambini.
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