Palazzo Federale
Millevoci

Democrazia sospesa a rischio di lockdown?

Con Nicola Colotti

  • iStock
  • 30.04.2020
  • 53 min
Disponibile su
Scarica

Osservare la straniante realtà in cui siamo immersi da settimane a causa dell’emergenza sanitaria significa anche cercare di analizzare tutti i pesanti e limitanti mutamenti nella nostra vita sociale adottati per contenere la pandemia. Non ultimo quello del normale svolgimento della vita politica e istituzionale. Su alcune testate giornalistiche sono apparse prese di posizione preoccupate per la sorte della nostra democrazia che sarebbe stata limitata dalle decisioni prese dai governi in nome dello stato di necessità. In alcuni casi si è addirittura parlato di limitazione delle libertà individuali garantite dalla Costituzione. Si è arrivati a parlare, con una provocatoria metafora, di “democrazia sospesa” (sic!) là dove i governi hanno assunto un ruolo preponderante a scapito del ruolo di controllo dei parlamenti chiusi per quarantena.
In alcuni paesi l’emergenza sanitaria è apparsa in effetti come una scorciatoia, neanche tanto dissimulata, per rivendicare pieni poteri governativi e presidenziali. In altri, le tensioni tra stato di necessità e difesa a oltranza delle libertà individuali hanno portato a proteste di piazza. In Europa il dibattito lanciato sulla stampa (pur sempre libera di esprimersi) ha coinvolto anche la Svizzera dove non sono mancate le critiche a quello che è stato ritenuto un accentramento di poteri decisionali in mano ai governi cantonali e federale. Si sono fatti paragoni col passato e con momenti storici ben più drammatici, quelli in particolare dei conflitti mondiali del ventesimo secolo. La retorica della guerra da combattere tutti insieme contro il Coronavirus ci ha riportato a epoche buie del secolo scorso da cui è bene tenersi lontani con il lume della ragione e della dialettica, anche quella della democrazia che continua pur sempre ad essere garantita.

Ospiti:
Oscar Mazzoleni
, professore di Scienze politiche all’Università di Losanna e direttore dell'Osservatorio della Vita Politica Regionale (OVPR)
Orazio Martinetti, storico, giornalista editorialista, saggista

Scopri la serie

Correlati

Ti potrebbe interessare