Millevoci: Donazione di organi: ecco cosa cambia
Anche il Consiglio degli Stati, seguendo il Nazionale, ha approvato lunedì scorso le modifiche alla Legge sui trapianti che introducono il modello del consenso presunto, attenuato dalla possibilità dei famigliari di comunque opporsi alla donazione. Con questo “consenso presunto in senso lato”, si ritiene che la persona deceduta sia stata favorevole alla donazione degli organi, se non ha manifestato la sua contrarietà e se i parenti stretti non avanzano obiezioni. Si tratta di un ribaltamento del sistema attualmente in vigore in Svizzera che prevede un consenso esplicito per la donazione di organi e, in caso d’assenza, una decisione dei famigliari.
La modifica legislativa, che è un controprogetto indiretto a un’iniziativa popolare denominata “Favorire la donazione di organi e salvare vite umane”, vuole aumentare la donazione di organi in Svizzera e spingere la popolazione a confrontarsi con il tema. Malgrado l’obiettivo di favorire un gesto altruistico e salvavita, questo cambiamento di paradigma è visto da molti quasi come un “obbligo alla donazione” e, di conseguenza, quasi come un diritto delle persone in lista per un trapianto di ricevere un organo.
Al di là delle critiche al nuovo modello, quello che rimane centrale è l’informazione e la sensibilizzazione su un processo delicato, che tocca corde profonde, suscita dubbi e domande, spesso anche scomode. Chi è impegnato a favore della donazione, è concorde nel dire che occorre parlarne, in famiglia e in ogni occasione utile, e approfondire le diverse questioni per formarsi una propria opinione. È quello che faremo a Millevoci grazie alle voci di tre esperti con sensibilità differenti sul tema.
Ospiti:
Sebastiano Martinoli, medico chirurgo, co-presidente Associazione Insieme per ricevere e donar
Maria Grazia Buletti giornalista e divulgatrice scientifica, responsabile comunicazione Associazione Insieme per ricevere e donare
Nikla Crivelli, persona trapiantata
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