Il tema dell’Intelligenza artificiale e dalla sua realizzazione in macchine pensanti e robot dalle capacità umane affascina e inquieta al contempo. Tema più volte ripreso dalla fantascienza oggi è ampliato dalla pervasività delle tecnologie digitali che avvicinano sempre più gli esseri umani ai dispositivi elettronici. La questione delle macchine pensanti è stata però posta in termini matematici, logici e filosofici già in passato quando i computer erano macchine appena capaci di fare calcoli più velocemente dell’essere umano. Fu a quel momento che pensatori come Turing e Gödel (per non citare che i più noti) posero tutta una serie di questioni su quali fossero i limiti tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, fino alla domanda filosofica tutt’altro che astratta: può una macchina che imita l’intelligenza umana superare l’essere umano e sviluppare un’autocoscienza. Fino a che punto il monito di Socrate “conosci te stesso” potrebbe essere applicato a un computer o un robot? E fino a che punto l’essere umano sarebbe in grado di confrontarsi con una macchina pensante senza soccombere?
Ospiti:
Francesco Berto, professore di logica e ontologia, all’Institute for Logic, Language and Computation, all’Università di Amsterdam. Docente al master di filosofia dell’USI
Marco Cagnotti, docente di problemi e metodi della comunicazione della ricerca scientifica all'Università di Pavia
Alessandro Facchini, logico ricercatore all’Istituto Dalle Molle di Studi sull'Intelligenza Artificiale della SUPSI
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